La candidosi è un’infezione estremamente fastidiosa che affligge, almeno una volta nella vita, il 75 per cento delle donne. Nel 40-50 per cento dei casi si va incontro a recidiva, l’infezione cioè tende a ripresentarsi. Il disturbo è causato da un fungo, la Candida albicans, e la sua insorgenza è favorita da alcuni fattori tra cui lo stress, l’assunzione di antibiotici, l’uso di indumenti troppo stretti o relaizzati con tessuti sintetici, i detergenti troppo aggressivi e qualunque fattore alteri il ph fisiologico.
I sintomi della candidosi la rendono facilmente riconoscibile: prurito molto intenso della vagina e della vulva, gonfiori, irritazioni, arrossamenti e, soprattutto, perdite bianche di una certa consistenza. Eppure, ciononostante, sembra che molte donne siano talmente preda dell’imbarazzo davanti a queste spiacevoli manifestazioni da non riuscire ad associarle alla presenza dell’infezione.
Questo è quanto sostenuto da uno studio pubblicato su The Lancet e condotto su un gruppo di donne residenti in Sud Africa di età compresa tra 21 e 45 anni. Il dato più preoccupante però è che solo il 5 per cento di queste si è rivolto a un medico per fare accertamenti diagnostici e ricevere le cure adeguate.
Una donna su quattro invece ha pensato bene di curarsi con il fai da te, adottando i semplici rimedi casalinghi della nonna che però, in questo caso almeno, rischiano di peggiorare la situazione: docce frequenti, bidet con bicarbonato e soluzioni saline, detergenti intimi e salviettine. Peccato perchè tutto questo non porta ad alcun miglioramento, mentre rivolgersi al proprio medico conduce alla guarigione nel giro di pochi giorni.
Quindi, sebbene la candida interessi la maggior parte delle donne sembra siano poche quelle che hanno accesso a cure definitive e adeguate e che dietro tutto questo ci sia un po’ di imbarazzo.
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