La vacanza in campeggio è un classico. Libertà, spazi all’aria aperta e soprattutto un budget abbastanza ridotto, rendono la tenda un’ottima soluzione anche per i bambini. Quali sono però i pro e i contro di questa formula di vacanza in compagnia dei bambini?
Alcuni pro li abbiamo già anticipati. Come detto il contatto con la natura, che sia il mare sia la montagna, è impagabile. Il bambino può sentirsi libero di giocare, di correre e di vivere anche in modo un po’ più selvaggio del solito, senza la solita etichetta imposta negli hotel. Se poi scegliete il camping giusto, è facile che i piccoli di casa riescano a fare amicizia con altri bimbi senza forzature.
Ci sono delle strutture che hanno una formula villaggio, con tanto di miniclub e baby dance. Sono divertenti anche i pasti: si cucina in famiglia, magari accendendo il fuoco, facendo la griglia o semplicemente arrangiandosi con piatti semplici e della tradizione. Come poi detto, il costo è abbastanza contenuto. Certo il primo anno, se scegliete la tenda, dovrete acquistare l’attrezzatura che dovrà poi essere ammortizzata negli anni successivi. Se non ve la sentite, potreste provare le casette mobili o farvi prestare la tenda.
I contro, quali sono? Non sono pochi, soprattutto per chi desidera una vacanza tutta coccole e comfort. I bagni sono in comune e questo vuol dire anche per i bambini non perdere troppo tempo e rispettare alcune norme igieniche (dall’uso dello shampoo al portarsi la carta igienica). Sicuramente è molto importante anche la variabile tempo: il maltempo in tenda è impegnativo, per questo motivo i primo anno è meglio iniziare con un camping al mare. La pioggia si trasforma in un frastuono tremendo dentro la tenda e restare asciutti non è sempre facili. Così come se fa troppo caldo, potrebbero esserci dei problemi, se i bimbi sono molto piccoli. In tenda si entra solo la mattina e la sera, per le elevate temperature.
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