Sparito improvvisamente dalla legge di bilancio 2018, il Bonus Bebè torna e viene riconfermato anche per il prossimo triennio come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 83 del 10 Aprile 2015.
Siamo molto soddisfatti perché Alternativa popolare ha vinto la sua battaglia sul bonus bebè. Uscito dai radar della legge di Bilancio, invece sarà integralmente rifinanziato per il prossimo triennio.
Dichiarano la presidente dei senatori di Alternativa popolare-Centristi per l’Europa, Laura Bianconi e il senatore di Alternativa popolare-Centristi per l’Europa, Marcello Gualdani, correlatore alla legge di Bilancio.
Si temeva in effetti della scomparsa o meglio demandato rinnovo del Bonus bebè, o assegno di natalità, ma fortunatamente si tratta di una forma di reddito di sostegno che è stata riconfermata.
Il bonus bebè è il contributo economico che vene erogato dallo Stato tramite l’Inps come aiuto alle famiglie con basso reddito: prevede un’erogazione pari a 80 euro al mese o 160 euro per chi abbia un ISEE inferiore a 7.000 euro e viene riservato alle famiglia con figli nati, adottati o in preaffido tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 con ISEE inferiore a 25.000 euro.
BONUS BEBE’, I RITARDI NELL’EROGAZIONE
L’assegno viene erogato dall’Inps mensilmente fino ai tre anni del bambino o fino ai tre anni dall’ingresso del figlio adottivo nel nucleo familiare successivamente all’adozione.
Intanto per non perdere il diritto delle precedenti erogazioni, l’Inps, tramite una circolare di pochi giorni fa, ha confermato che, previo possesso dei requisiti necessari, l’ISEE dovrà essere rinnovato entro il dicembre del 2017 in modo tale che possa rinnovare l’erogazione delle mensilità. Tutti i richiedenti dovranno presentare la DSU per l’anno in corso, entro il 31 dicembre 2017 perché la mancata presentazione della dichiarazione entro i termini provocherà la perdita delle mensilità per l’anno 2017 e la decadenza della domanda di assegno presentata nel 2016.
