Buone notizie per i futuri genitori: raddoppia il bonus bebè. Non è solo opera di generosità da parte dello Stato ma un’esigenza per far fronte al calo delle nascite. Le coppie che mettono al mondo un bambino riceveranno un assegno doppio di quello emesso oggi dall’Inps. Se poi decidono di dare al primo figlio un fratellino, avranno una cifra ancora superiore. Questa è l’idea di base del progetto che Beatrice Lorenzin che vuole inserire nella prossima legge di Stabilità.
Chi ha diritto al buono? Il bonus bebè oggi e fino al 2017 è riconosciuto ai nuclei familiari che hanno un Isee inferiore a 25mila euro all’anno e a quelli che lo hanno più basso di 7mila. I primi ricevono 80 euro al mese (960 all’anno) per ogni figlio, i secondi 160 euro (1.920 all’anno). Per avere un’idea del significato delle soglie, si stima l’Isee da 25mila euro sia quello di una coppia che guadagna 45mila euro lordi all’anno, vive in una casa con una rendita da 600 euro, ha un mutuo per 50mila euro e nel conto corrente ha 15mila euro.
Come sempre l’indice è legato al reddito ma anche alle eventuali proprietà e pure ai debiti e al numero di componenti del nucleo familiare. Bisogna fare domanda all’Inps per essere ammessi al contributo, valido anche per i figli in affido o adottati fino al terzo anno di età o di ingresso nel nucleo familiare. Come abbiamo già riportato qualche settimana fa: il 2015 è il primo anno in cui il numero dei nati è sceso sotto la soglia simbolica di mezzo milione. La ministra ha così commentato:
Se andiamo avanti con questo trend, senza riuscire a invertirlo, tra dieci anni cioè nel 2026 nel nostro Paese nasceranno meno di 350 mila bambini all’anno, il 40% in meno del 2010. Un’apocalisse, ha spiegato al quotidiano romano il ministro, che indica i bonus bebè come un modo, ma non l’unico, per affrontare quella che definisce “la vera emergenza italiana”. In 5 anni abbiamo perso oltre 66 mila nascite, cioè per intendersi una città più grande di Siena. Se leghiamo tutto questo all’aumento degli anziani e delle malattie croniche, abbiamo il quadro di un paese moribondo.
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