Il termine inglese “bonding” significa “legame empatico” e, con riferimento alla gravidanza, indica la relazione che va stabilendosi tra il feto e la futura mamma durante la permanenza del nascituro nel pancione. Questo rapporto si costruisce gradualmente sulla base di scambi sensoriali ed emotivi che, nel corso dei nove mesi, si fanno via via più definiti e articolati, e individua il suo componimento nel reciproco riconoscimento che si verifica tra madre e figlio subito dopo il parto.
A partire da questo momento tale legame evolve nel cosiddetto rapporto di attaccamento che andrà consolidandosi tra loro, in particolare nel primo anno di vita del bimbo. Accanto allo sviluppo fisico del feto, durante i mesi dell’attesa vorrebbero quindi poste le basi di quella che sarà la relazione futura tra il piccolo e la sua principale figura di riferimento, quindi di una componente essenziale della maturazione emotiva e cognitiva dell’individuo.
Ecco perché si rivela così importante riuscire ad attivare quanto prima il contatto con la creatura che va formandosi all’interno del vostro corpo, avendo cura di coglierne i messaggi e stimolare le reazioni: ciò vi predisporrà nel modo migliore al prossimo incontro con lui, oltre che favorire il precoce utilizzo da parte del feto alle sue abilità sensoriali e percettive, stimolandone lo sviluppo.
Potete prendere l’abitudine di parlare con il piccolo attraverso il pancione, assumendo un tono calmo e dolce, cantando per lui o raccontandogli favole, ascoltando insieme della musica; molti studi hanno infatti dimostrato come già dalle prime ore di vita il bimbo riconosca la voce della mamma e del papà, o musiche ascoltate di frequente nell’attesa.
Sono importanti anche le stimolazioni tattili: ben vengano, quindi, carezze e leggere pressioni fatte con le mani sull’addome: più la maturazione del feto va affinandosi, più esse produrranno particolari reazioni che col tempo imparerete a riconoscere e ad attivare. Ricordate, infine, che il vostro umore e stato emotivo vengono percepiti all’interno del pancione, soprattutto se ci sono situazioni conflittuali o episodi traumatici.
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