Molto spesso i prodotti per bambini si sono rivelati tossici. L’ultimo scandalo riguarda i bavaglini. Già proprio loro, i classici bavaglini con cui puliamo la faccina al bimbo dopo la pappa e con cui salviamo i vestitini da sbrodolini vari. La categoria incriminata sono quelli a marca Shaty, di produzione olandese, confezionata in Cina e venduta in un magazzino di Torino.
Come si è arrivati a capire che contenessero materiale tossico? Ovviamente è stata una mamma, che pulendo il faccino del suo bimbo ha notato che le ranocchiette disegnate sul bavaglino hanno stinto e colorato di verde il piccolo. Intervenuti i Nas, si è scoperto che all’interno de prodotto sono contenuti idrocarburi policiclici aromatici, sostanze considerate a tutti gli effetti cancerogene.
È uno scandalo che va a sommarsi ai classici prodotti igienici, tipici della grande distribuzione che si sono rivelati contenenti sostanze chimiche, ai tappeti per giocare, alle tettarelle e ai piattini al bisfenolo A. Insomma, il mercato per i piccoli, seppur molto più controllato di quello per gli adulti, presenta ancora diverse ombre, ombre che si possono rivelare assai pericolose.
Come difendere i bambini? Leggendo le etichette, ciò vale un po’ per tutti gli acquisti, dagli alimenti al bagnoschiuma. Se ne avete l’occasione, per l’abbigliamento, la cosa migliore sono i materiali bio, possibilmente tinti con coloranti ecologici. È vero costano un po’ di più. Purtroppo il bio è fatto, almeno in Italia, strapagare. Potete documentarvi via web e magari fare shopping online o pensare che a volte sono meglio 5 bavaglini di qualità contro 10 da combattimento, se ciò vuol dire tutelare a salute.
Un’altra cosa importante da segnalare in questa storia è il ruolo della mamma, che ha contatto le forze dell’ordine segnalando l’accaduto. Dovremmo essere tutti così vigili, perché il controllo diretto dei consumatori (è sufficiente rivolgersi alle Asl locali) è l’unico monito davvero utile.
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