Non tutte le mamme hanno il latte. E allora come si fa? Nella maggior parte dei casi, il medico decide di integrare con del latte artificiale. Ci sono però donne che hanno scelto il fai-da-te, facendosi sedurre da una nuova moda, molto diffusa negli Stati Uniti: le donazioni di latte materno attraverso Internet, in particolare attraverso i social network proprio come Facebook. Il nome specifico di questo servizio è ”Human Milk 4 Human Babies” e secondo le autorità francesi è pericoloso.
La tendenza si sta diffondendo a macchia d’olio, partita dalle Americhe è arrivata in Europa e anche in Giappone. La preoccupazione è elevata, tanto che l’Agenzia francese di sicurezza sanitaria (Afssaps) ha messo in guardia le mamme. Il latte scambiato tramite Internet non è controllato e potrebbe portare gravi infezioni.
Quali virus si possono essere trasmessi in questo modo? Purtroppo sono tanti e molto pericolosi. Per citarne alcuni sifilide, epatite B e C, HTLV e Hiv. Inoltre, si possono trasmettere eventuali allergie o intolleranze, anche a medicinali, o stupefacenti. Pensate che uno studio americano, su mille donatrici, ha verificato che più del 3% del latte era infettato dalle malattie appena elencate. Il professor Jean-Claude Picard, presidente delle Banche del latte materno in Francia, ha commentato:
Il diffondersi di questo tipo di donazione significa che le mamme comprendono sempre di piu’ l’importanza e i vantaggi del latte materno, ma non i rischi che questa pratica. Una buona pastorizzazione permette di eliminare la maggior parte di batteri e virus, ma mai al 100%. Inoltre, far bollire il latte materno fa perdere la maggior parte delle sue qualità.
Esistono però delle banche di latte certificate e soprattutto sicure. Per esempio, a Napoli, in questi giorni partirà una nuova e interessante iniziativa: si tratta dell’associazione Germogliare onlus che ha come obiettivo quello di offrire ai neonati e alle famiglie assistenza nel momento del bisogno. Germogliare è senza scopo di lucro e sostenere il lavoro dell’Ospedale “Buonconsiglio” Fatebenefratelli di Napoli. Il principale progetto è quello dell’organizzazione della prima banca del latte umano donato della Regione.
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