Si contano ben 35 banche del materno in Italia, un numero che consistente che “elegge” il nostro paese al primo posto in Europa: distribuite in tutta Italia, in particolare fra il Nord e il Centro, sono importantissime visto che assicurano una continua disponibilità di latte per i lattanti che abbiano problemi specifici o che siano prematuri.
Il latte materno resta il miglior alimento per i neonati e le banche diventano insostituibili per utilizzarlo per i bambini nati prematuri se la mamma non ne ha a sufficienza: con il latte materno il bambini viene protetto da eventuali infezioni batteriche e virali, da allergie e malattie metaboliche.
Ma come funziona la banca del latte materno? Si tratta di punti di raccolta di latte che viene donato da altre mamme che stanno allattando, strutture pubbliche inserite in strutture ospedaliere dotate di Terapia intensiva neonatale.
RACCOLTA A DOMICILIO DEL LATTE MATERNO
Per donare il latte, una donna deve prima compilare un questionario dove vengono indagate le sue abitudini alimentari, lo stile di vita, le malattie passate. Si procede a un prelievo del sangue per controllare eventuali presenze di patologie. A quel punto può cominciare la raccolta che avviene in due diverse modalità.
COME CONSERVARE IL LATTE MATERNO
La banca può inviare a casa della donna un servizio a domicilio o in alternativa è la stessa mamma che deve raccoglierlo e poi portarlo in banca. Esistono anche dei servizi particolari, delle raccolte private a domicilio che poi portano il latte in banca. In ogni caso nel momento in cui il latte arriva alla banca vengono effettuati dei controlli per verificare che non sia inquinato. Una volta controllato e pastorizzato può essere conservato fino a sei mesi.
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