Per scoraggiare le gravidanze tra le teenager e soprattutto per educare alla prevenzione, è stato realizzato un particolare bambolotto che simula i bisogni del neonato in tutto e per tutto. Peccato, che questo oggetto non solo non funzioni, ma stimoli l’effetto contrario.
Il programma di prevenzione adottato da 89 Paesi nel mondo che dovrebbe scoraggiare le teenager a rimanere incinta ha un risvolto paradossale: il numero delle ragazze madri aumenta. Tutta colpa di quei bambolotti, perfettamente somiglianti a veri neonati, affidati alle cure delle adolescenti. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato dall’autorevole The Lancet.
Questa campagna di prevenzione viene proposta nelle scuole australiane. La bambola, che può essere un maschietto una femminuccia, viene consegnata agli studenti durante il fine settimana. Lo devo accudire rispondendo alle sue esigenze: come un vero neonato piange quando ha fame, deve essere cambiato e scosso con delicatezza finché non fa il ruttino. E, inoltre, possiede una caratteristica che non è in dotazione ai lattanti veri: registra ciò che gli succede, quante volte ha pianto, il numero dei cambi di pannolino e tutte le eventuali dimenticanze delle mamme adottive. Sally Brinkman del Telethon Kids Institute, University of Western Australia di Adelaide, ha commentato:
Il nostro studio dimostra che il programma di prevenzione delle gravidanze proposto nell’Australia occidentale, che prevede un simulatore di neonati, non riduce il rischio di gravidanze nelle adolescenti.
E non è tutto avverte Julie A. Quinlivan dell’University of Notre Dame Australia, che ha precisato:
Il problema delle gravidanze adolescenziali non si risolve con una bambola magica. Bisogna rivolgersi alle madri e ai padri. I programmi devono iniziare sin dall’infanzia. Si deve investire sui bambini vulnerabili per spingere gli adolescenti a non intraprendere il sentiero della gravidanza, ma quello di un futuro più brillante. Non possiamo permetterci la soluzione rapida, soprattutto quando non funziona.