Questa mattina parliamo di un episodio tremendo avvenuto proprio questa notte: un bambino di 13 anni, mentre giocava a nascondino, ha sparato alla sorellina di 6 anni. Ci troviamo ancora una volta in America, per l’esattezza a Fort Lauderdale, città della Florida vicino a Miami, e purtroppo ancora una volta questo incidente ha come protagonisti dei piccoli che giocano con la pistola di mamma e papà.
Non si sa ancora esattamente la dinamica dell’incidente. Secondo i primi rilievi, il colpo sembra essere partito per errore, mentre i due bambini erano soli in casa. Il piccolo deve aver trovato per sbaglio l’arma dei genitori. Ora la bambina è in condizioni gravissime, quasi disperate e gli Stati Uniti dovranno fare i conti sulla legge che legalizza il possesso di armi.
Ho ripetuto “ancora una volta”, perché sono passati solo pochi giorni da quando in Kentucky un bambino di 5 anni ha ucciso la sorellina di 2 anni con un fucile calibro 22 della Crickett, progettato specificatamente per bambini. L’arma era stata regalata al bimbo proprio dai genitori per il suo compleanno e ci giocava abitualmente. Quando la mamma ha udito lo sparo si trovava in veranda, non ha fatto in tempo a rientrare in casa che ha trovato la sua bimba distesa inanime. I bambini si sono giustificati sostenendo di non sapere che l’arma contenesse ancora delle munizioni.
Non è facile ragionare su questi episodi senza puntare il dito, non è facile neanche non domandarsi come mai Obama e il suo staff non abbiano ancora provveduto a cambiare la legge. Ricordiamo, che in Usa un articolo molto venduto è il giubbotto antiproiettile che i bimbi indossano in alcuni Paesi per andare a scuola. Le armi sono pericolose e anche quando sono custodite con cautela, possono rivelarsi fatali. Basta un momento di distrazione, una piccola dimenticanza e può capitare l’irreparabile…
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