Mamme, se il vostro problema è un bambino che mangia poco e svogliatamente, se il momento del pasto è diventato per voi un incubo, se è ancora un neonato e già state impazzendo tra curve di crescita e doppie pesate, vi consiglio di leggere il libro di Carlos Gonzales “Il mio bambino non mi mangia. Consigli per prevenire e risolvere il problema”, edito da Bonomi.
Carlos Gonzales è un pediatra spagnolo, fondatore e presidente dell’associazione Catalana per l’allattamento; nel libro, prende spesso spunto dalle lettere di mamme preoccupate per l’inappetenza dei figli, che scrivono alla sua rubrica sulla rivista Ser Padres.
La tesi centrale del libro è la seguente: “l’inappetenza è un problema di equilibrio tra quello che un bambino mangia e quello che sua madre si aspetta che mangi. Mai obbligarlo. Non promettere regali, non dare stimolanti dell’appetito, né castighi. Il bambino conosce molto bene ciò di cui ha bisogno”.
In sintesi, Gonzales ritiene inutile, oltre che dannoso, insistere perché il bambino “finisca il piatto”, utilizzando stratagemmi (siparietti, giochini, distrazioni) o peggio ancora ricatti e minacce: il bimbo mangerà quello che avrebbe comunque mangiato, e voi vi sarete arrabbiate, o depresse, per niente.
Già il titolo del libro è emblematico: molte mamme usano proprio questa espressione, non mi mangia, come a dire che non mangia “per me”… ma il bambino deve mangiare per lui! Del resto, soprattutto per noi mamme, il cibo (a partire dal latte materno fino ai piatti che prepariamo con cura) è un po’ un’estensione materiale del nostro amore, per questo è così difficile accettare che venga rifiutato.
Lo scrittore si sofferma anche sui problemi legati all’allattamento, chiarendo che il ritmo di crescita dei bambini allattati al seno è diverso rispetto a quello di chi viene allattato con latte artificiale, e perciò è del tutto normale che alcuni bambini non rispettino i famigerati percentili di crescita, pur essendo perfettamente sani. Gonzales, parla anche della cosiddetta “crisi del terzo mese”, quando il bambino comincia ad abbreviare la poppata non perché sta mangiando di meno, ma semplicemente perché è diventato più abile nella suzione e ha quindi bisogno di meno tempo per saziarsi. E così, a una sua lettrice che gli domanda “Che posso fare per avere più latte?” lo scrittore risponde “E perchè diavolo vuoi avere più latte? Pensi di aprire un negozio?”
In definitiva, nel libro “Il mio bambino non mi mangia”, Carlos Gonzales, con ironia e competenza, rassicura le mamme rispetto all’inappetenza (o presunta tale) dei loro figli; come leggiamo dalla quarta di copertina:
Il pediatra Carlos Gonzales sdrammatizza il problema e, indicando regole chiare di comportamento, tranquillizza quelle madri che vivono il momento dell’allattamento e dello svezzamento come una questione personale, con angustia e sensi di colpa. Le mamme impareranno a riconoscere l’importanza dell’allattamento al seno; quello che non bisogna fare all’ora dei pasti; i luoghi comuni e i falsi miti legati allo svezzamento… e soprattutto a rispettare le preferenze e le necessità del loro bambino.
Infine, nelle ultime pagine, l’autore racconta un’inquietante storia di fantascienza che ci aiuta a metterci nei panni dei bambini. Immaginate che nessuno di noi abbia la possibilità di lasciare una qualsiasi porzione di cibo nel piatto, che chiunque ordini una pietanza al ristorante sia obbligato a finirla, e che per i trasgressori sia previsto l’arresto da parte di una temibile Polizia Alimentare: voi come vi sentireste?
1 commento su “Il vostro bambino non vi mangia? Leggete Carlos Gonzales.”