Il bambino è bravo in matematica? Avrà giocato con le costruzioni

Il vostro bambino è bravissimo con i numeri. Avete notato che la sua predisposizione per la matematica è molto evidente, anche se è solo in prima elementare. Il cervello è una sorta di spugna potentissima, che deve essere allenata nel corso della vita. Sappiamo bene che le potenzialità intellettive si stimolano con il ragionamento, la lettura, l’acquisizione di informazioni nuove. Sono tutte operazioni che non troviamo solo esclusivamente nei libri e sui banchi di scuola, ma anche nel gioco. I ricercatori della University of Delaware e della Temple University, in uno studio pubblicato sulla rivista Child Development, hanno dimostrato che divertirsi con i blocchi facilita l’apprendimento di nozioni scientifiche.

Li chiamiamo blocchi, ma sono i classici mattoncini con cui fare piccole costruzioni. Vanno benissimo anche i Lego, perché il principio è il medesimo. Ci giocano i vostri bimbi? Intere generazioni, prima dei videogame, sono cresciute con quest’attività, che può sembrare semplice e banale, rispetto ad altri giochi, ma che è invece molto divertente e soprattutto di alto livello pedagogico.

Gli scienziati hanno coinvolto nella ricerca oltre un centinaio di bambini di 3 anni di status socio-economico vario. Che cosa è emerso? I piccoli che utilizzavano meglio i blocchi, costruendo strutture erano anche più bravi in matematica. Non è tutto. Lo studio ha anche dimostrato che a 3 anni, i bambini di famiglie a basso reddito sono già in ritardo nelle abilità spaziali, probabilmente come risultato di un’esperienza più limitata con blocchi e altri giocattoli e materiali che facilitino lo sviluppo di tali competenze.

C’è anche da dire, che tra le abilità analizzate c’era quella di capire se un blocco andava sopra o sotto. I  genitori di bambini a basso reddito hanno riferito di usare un numero significativamente minore di parole (proprio come «sopra» e «sotto») con i loro figli. Ovviamente, giocare con i blocchi non è un’attività costosa, quello che fa la differenza è come si utilizzano e come i bimbi vengono stimolati durante l’attività.