I bambini vittime di abusi di rischiano di diventare adulti violenti

Oggi scegliamo un argomento davvero molto doloroso, ma quando ho letto questa notizia mi è sembrata giusta condividerla con voi, mamme, e sentire anche la vostra opinione. Dietro a storie di abusi e violenze sui minori può celarsi un’altra precedente storia di degrado e abusi. La tesi di alcuni ricercatori londinesi è quella che gli adulti malati, che abusano di bambini, sono in realtà dei bambini abusati, come se la violenza incorporata da piccoli si trasformi in altra violenza da grandi.

A dimostrarlo sono stati gli esperti del National Clinical Assessment and Treatment Service xhe hanno condotto uno studio su un gruppo di 27 bambini fino ai 10 anni di età che hanno molestato fratelli, amici o compagni di scuola, i classici piccoli bulli. Questi ragazzini hanno mostrato di essere mentalmente disturbati e di non essere in grado di formare delle relazioni sane.

Come mai? Secondo le analisi svolte dai medici, alla base ci sarebbe una precedente storia di violenza o una situazione familiare molto rischiosa o ostile. I bimbi esaminati hanno mostrato dei problemi comportamentali e psico-fisici prima ancora di andare a scuola.  Hanno manifestato rabbia, ansia, nervosismo, difficoltà a dormire, in alcuni casi facevano la pipì a letto, e un brutto rapporto anche con il cibo.

Ma come si curano questi disturbi? Intanto non è facile, perché quello che è emerso dalla ricerca è che non si riesce spesso a capire quale sia l’origine del disturbo, anche perché le persone che seguono i piccoli (dalle assistenti sociali ai medici) non possono considerare realtà così brutte se non ci sono indizi più che sicuri. Spesso, anzi, si sbaglia punendo certe reazioni, magari con severità eccessiva.  In un terzo dei casi analizzati, si è sospettato un abuso sessuale da parte della madre naturale. Allo stesso modo, si è scoperto che in genere la vittima tende a ripetere sugli altri quello che è stato fatto a lui. In alcuni casi, infine, l’abusante agisce per rovinare la vita di un altro bambino ritenuto, ingiustamente, più fortunato o felice.

[Fonte: LaStampa]