I bambini di oggi hanno un sesto senso tecnologico molto sviluppato. Se ci pensate, dieci anni fa alcuni lavori non esistevano o stavano per nascere (come i blogger) e ora con internet facciamo la spesa, ci informiamo, fa parte della nostra vita. Questa nuova dimensione, ovviamente, ha coinvolto anche i bambini che imparano prima a usare il pc e poi a leggere e scrivere. Nascono già con un intuito da piccoli informatici.
Questo quanto è emerso da una ricerca firmata Avf, azienda che produce antivirus e che ha realizzato un progetto di ricerca per studiare l’interazione tra i bambini e le tecnologie. Molti genitori non avranno bisogno di questi dati, per avere la consapevolezza che le nuove generazione hanno sviluppato alcune abilità.
Per l’indagine, sono state intervistate più di 2 mila mamme con bambini dai 2 ai 5 anni. Hanno dovuto rispondere a un test sulle abilità dei loro piccoli. Si è scoperto che il 58% sa giocare a un videogame, il 52% va in bici, il 77% sa utilizzare un mouse, mentre solo il 37% ha imparato l’indirizzo di casa. Ma c’è di più e notate come si contrappongono i dati in modo incredibile: il 28% dei piccoli sa usare un cellulare, il 25% naviga in internet, ma solo l’11% ha imparato ad allacciarsi le scarpe. Tutte quelle cose che un tempo sembravano fondamentali nella vita di un bambino, sono diventare secondarie, grazie alla tecnologia. Inoltre un bambino su 5 ha sviluppato i suoi sensi tra smartphone e iPad.
Maschietti o femminucce, non fa differenza, fruiscono nello stesso modo delle applicazioni e degli strumenti hi-tech. Semmai, ciò che fa la differenza è l’età della mamma: più giovane sono, più l’uso della tecnologia è dominante e ovviamente viceversa. È ovvio che ci sono nuovi pericoli: lasciarli correre da soli in un parco giochi è pericolo come averli nella stanza accanto attaccati al pc, se non c’è qualcuno che vigila e che li aiuta nella scelta dei siti.
[Fonte: Corriere]
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