Solo un paio di giorni fa apprendevamo la tragica notizia della morte di due bambini di 9 e 13 anni a causa di un incendio sviluppatosi nell’appartamento sito nella palazzina in cui vivevano a Ono San Pietro, in Vallecamonica, in provincia di Brescia. Per i bambini, rinvenuti ormai carbonizzati su un letto, non c’è stato niente da fare mentre il padre, con loro al momento della tragedia, era stato trasportato tramite elisoccorso all’ospedale di Esine. Oggi al dolore si affianca la rabbia. Dopo l’autopsia effettuata su corpo dei due bambini è emerso come nei loro polmoni non fosse presente alcuna traccia di fumo. Da quì all’ipostesi di reato il passo è breve, il padre li avrebbe uccisi prima del rogo. Tra le possibili modalità l’utilizzo di sonnifero o veleno o un soffocamento.
Ancora un caso al limite dell’incredibile, ancora un genitore che uccide i propri figli, ancora delle vittime innocenti, questa volta frutto del risentimento nei confronti dell’ex moglie. Una tragedia forse preannunciata, anche da una serie di messaggi inviati alla madre dei propri figli nei quali ha ribadito più volte il fatto che “gliel’avrebbe fatta pagare” così come sottolinea l’avvocato della madre, Pierluigi Milani, il quale a sostegno della tesi enumera le dieci denunce per stalking a carico dell’uomo.
Quest’ultimo si trova attualmente in prognosi riservata presso l’Ospedale di Padova, dopo avere riportato ustioni di terzo grado sul 90% del corpo. In caso di sopravvivenza dovrà affrontare il processo per il duplice omicidio dei suoi figli, gli stessi bambini ritratti nelle foto da lui condivise su Facebook, che amavano passare del tempo insieme a lui e che la madre non aveva mai ostacolato. Ciò che ancora è incerto è come li abbia uccisi, per il resto aveva già chiaro il fatto che li avrebbe ammazzati tanto da essersi procurato pochi giorni prima della benzina nascosta, all’interno di una tanica, nel garage.
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