Non sempre un viaggio in aereo con i bambini è una bella esperienza, soprattutto se il bimbo è davvero molto piccolo. I neonati devono spesso fare i conti con un fastidiosissimo dolore all’orecchio e quelli un po’ più grandicelli superata la prima ora, iniziano ad annoiarsi. Di recente, su un volo dell’ Alaska Airlines, è stato chiesto a un padre di non salire a bordo, perché il figlio di circa 3 anni disturbava troppo i passeggeri.
Questo fatto ha ovviamente alimentato numerose polemiche, ma non ha destato stupore. Per quale motivo? Un recente sondaggio, condotto da Skyscanner su oltre 1000 genitori, ha dimostrato che non è un fatto così isolato: spesso i bambini sono fastidiosi e difficili da gestire. Non è una novità, almeno non lo è per mamma e papà e sono sempre più comuni le lamentele dei passeggeri (soprattutto quelli “volanti”).
È quindi emerso che il 12 percento dei genitori non ha avuto la giusta assistenza durante il volo ed è per questo motivo che non sono stati capaci di gestire le crisi dei bimbi. Si rendono conto che i piccoli passeggeri possano dare fastidio, ma non è così facile intrattenere il bambino per lunghe ore, magari senza utilizzare i classici dispositivi elettronici. Per il 25 percento delle famiglie non è stato facile tenere i bambini seduti con le cinture allacciate e nel 16 percento dei casi i bambini si sono spaventati per le procedure di emergenza.
Mettiamola così: i passeggeri hanno ragione, spesso i bambini disturbano. C’è anche da dire che l’assistenza non è molta, soprattutto in economy. Dall’indagine è emerso che a bordo spesso mancano i fasciatoi e i servizi igienici attrezzati per i più piccoli e che in alcuni casi i genitori si sono dovuti sedere lontani dai bambini, per la distribuzione del carico. Situazioni queste che non sono sicuramente d’aiuto, né ai genitori né al mantenimento della pace a bordo.
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