La crisi produce i suoi effetti anche nel settore infanzia. I tagli che i genitori sono obbligati ad effettuare riguardano anche i divertimenti dei più piccoli e se mamma e papà rinunciano ad una cena fuori o ad un viaggetto anche i bambini devono ridurre cinema e pizza. Ciò provoca la ricerca di divertimenti ed attività alternative come le gite presso le fattorie didattiche. In occasione dell’apertura di AgriCircus (una sorta di circo che ha come protagonisti pecore, mucche, oche, nel rispetto delle loro abituali condizioni di vita), in Piemonte, Coldiretti divulga i risultati di un’analisi che mette in evidenza come nella prima parte della primavera 2013 il numero delle visite presso le fattorie da parte dei bambini sia notevolmente aumentato, si stima intorno al 15%.
Il dato appena esposto fa pensare soprattutto se lo si mette a confronto con la riduzione del numero di spettatori al cinema nello scorso anno che si è ridotto del 10%. Il dato positivo invece è caratterizzato dalle visite presso queste aziende agricole attrezzate per accogliere ed “istruire” i più piccoli su di un mondo alla maggior parte di essi sconosciuto. A questo proposito un censimento effettuato dal Ministero dell’Istruzione mostra come siano ben 1300 in Italia le strutture di questo tipo presso le quali i bambini vengono coinvolti in tutte quelle attività come la semina, la raccolta ed in generale nel contatto con la natura e gli animali che si basano sul concetto dell’ “imparare facendo”.
Al centro delle esperienze presso le fattorie didattiche vi è il forte legame che va ad instaurarsi con il territorio, con la fauna e la flora, misto ad attività pratiche come i laboratori del gusto, gli orti didattici, le gare di cucina che vedono i bambini impegnati in prima persona nel loro tempo libero.
Foto courtesy of Thinkstock