La scuola italiana fa acqua da tutte le parti. È questo quanto emerge dal rapporto “Illuminiamo il futuro 2030 – Obiettivi per liberare i bambini dalla Povertà Educativa”, realizzato nell’ambito della campagna “Illuminiamo il Futuro” di Save The Children. Va così male? Secondo la famosa associazione i difetti sono numerosi: i ragazzi sono senza stimoli, hanno gravi lacune in matematica e italiano, sono costretti a frequentare scuole spesso inagibili e pericolose.
La metà dei bambini italiani non legge, non visita musei. E a scuola uno su cinque, in media, ha gravi lacune sia in matematica che in italiano. E lo sport? Anche quello è una piaga. L’anno scorso il 45,5% non ha svolto alcuna attività sportiva. Quasi il 25% dei quindicenni è sotto la soglia minima di competenze in matematica e quasi 1 su 5 in lettura, percentuale che raggiunge rispettivamente il 36% e il 29% fra gli adolescenti che vivono in famiglie con un basso livello socio-economico e culturale.
Se i genitori giocano un ruolo fondamentale nel non fornire stimoli ai ragazzi, le scuole hanno notevoli carenze di servizi e opportunità formative scolastiche ed extrascolastiche: solo il 14% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido o usufruire di servizi integrativi, il 68% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno e il 64% dei minori non accede ad una serie di attività ricreative. In alcune Regioni le percentuali sfiorano l’80 percento. Ha commentato Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa Save the Children.
La povertà educativa non può essere un destino ineluttabile e non è accettabile che il futuro dei ragazzi sia determinato dalla loro provenienza sociale, geografica o di genere. Le enormi diseguaglianze che oggi colpiscono i bambini e i ragazzi in Italia vanno superate attivando subito un piano di contrasto alla povertà minorile e potenziando l’offerta di servizi educativi di qualità.
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