Dati abbastanza preoccupanti quelli emersi da uno studio recente del Fipe-Censis sui dati dell’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol e Società italiana di medicina dell’adolescenza. A quanto pare il 23% dei ragazzini tra i 12 ed i 14 anni berrebbe con frequenza delle bevande alcoliche ed il 22% di essi si sarebbe ubriacato almeno una volta. Per molti di essi il primo approccio con le bevande alcoliche avviene in famiglia. Il 73% dei ragazzini che ha già avuto modo di bere lo ha fatto in presenza di adulti ed nel 59% dei casi gli adulti in questione sono i genitori. Solo nel 14% dei casi si tratta di altri parenti.
Ciò a colpire in primis è il fatto che i ragazzini non inizino a familiarizzare con le bevande alcoliche con amici della loro stessa età, ma proprio con coloro i quali dovrebbero evitarne il consumo, che probabilmente, anche inconsciamente, in alcuni casi ne favoriscono l’assaggio a tavola. E se è vero che chi ha bevuto per la prima volta dell’alcool in famiglia o tra parenti sia meno portato a farne poi un consumo eccessivo, è anche vero che i soggetti in questione non saranno in grado di gestire il rapporto con l’alcool in maniera matura.
Ciò che deve fare riflettere è anche la facilità con la quale i ragazzini riescano a procurarsi le bevande alcooliche. Tra gli intervistati infatti la maggioranza dichiara di riuscire a reperire con facilità la birra (59%) seguita poi dal vino (50%) e dai super alcolici (32,4%). Nel quadro emerso dall’indagine si evince come i bambini inizino ad avere a che fare con l’alcool fin da molto piccoli e che con il passare degli anni continuino a farne uso più frequentemente ed in maggiore quantità. Gli adolescenti a rischio sarebbero invece 2,1 milioni. Essi si lascerebbero andare ad un consumo giornaliero esagerato mentre la bevanda più gettonata (probabilmente perchè anche più reperibile) sarebbe la birra.
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