Sono abbastanza noti i rischi che corrono i bimbi prematuri, infatti, le mamme sono spaventate di non portare a termine la gravidanza. Ci sono casi, però, in cui i piccini superano la nascita anticipata con tranquillità. La loro corsa però verso la salute e la sopravvivenza non si ferma per questo. Secondo una ricerca dell’Imperial College di Londra, infatti, possono subentrare più facilmente in età adulta malattie precoci.
Dalle ricerche è emerso che i piccoli prematuri, una volta grandi, hanno più probabilità incorrere nelle malattie metaboliche. Lo studio ha monitorato 48 persone, con un’età compresa tra i 18 e i 27 anni. Dagli esami si è potuto notare che chi di loro era nato a 33esima settimane, aveva la pressione alta, i tessuti più grassi, soprattutto nell’addome, nonostante la corporatura fosse nella norma.
È abbastanza preoccupante perché ogni anno i bambini prematuri tendono ad aumentare, questo perché molte donne ricorrono ai trattamenti di fecondazione assistita e poi perché le mamme sono sempre più vecchie. Secondo le stime il 2 per cento dei piccoli arriva al mondo prima delle 33 settimane. Inoltre, le equipe mediche sono sempre competenti e qualificate. Ciò fa si che alla nascita i rischi siano minori, ma nessuno può prevedere cosa succerà nel corso della vita.
Questo è stato solo un piccolo studio ma le differenze che abbiamo registrato sono abbastanza sorprendenti. I risultati suggeriscono che abbiamo bisogno di monitorare la salute dei neonati prematuri ben oltre l’infanzia per recepire e prevenire i segnali di pericolo e aiutare i soggetti a rischio a rimanere sani, intervenendo in primis sullo stile di vita.
Ha spiegato con attenzione Neena Modi, docente a capo dello studio del Dipartimento di Medicina dell’Imperial College di Londra. Ci tengo a soffermarmi sul concetto di piccolo studio. Ha perfettamente ragione perché 48 persone non sono un campione abbastanza vasto per fare una teoria, ma sicuramente rappresenta un importante campanello d’allarme.
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