Sono piuttosto preoccupanti i dati emersi dall’ultimo Report Card 11 effettuato dal Centro di Ricerca Innocenti dell’Unicef. Secondo lo studio, condotto sui bambini dei Paesi cosiddetti ricchi, il 17 % dei bambini italiani, che corrisponde a ben 1.750.000 di essi, non avrebbe il necessario, tanto da vivere al di sotto della soglia di povertà. Da uno sguardo alla classifica emerge che l’Italia, la Spagna, la Grecia ed il Portogallo, sarebbero i paesi con la più alta percentuale di bambini poveri. Addirittura il nostro Paese occupa la 22esima posizione in una lista di 29 paesi.
Situazione abbastanza precoccupante quella che si prospetta, così come afferma lo stesso presidente dell’Unicef Italia, il quale sottolinea come l’Italia consegua un altro primato, ma in negativo, ossia il tasso di bambini che non sono iscritti a scuola, il più alto dopo la Spagna tra tutti i paesi industrializzati. Anche molti aspetti legati al benessere dei più piccoli lasciano molto a desiderare: i bambini italiani sono quelli che svolgono la minor quantità di esercizio fisico e che sono soggetti al più alto tasso di inquinamento sempre in riferimento ai paesi più industrializzati. Fortunatamente l’Italia si classifica alle prime posizioni per altri fattori come ad esempio la percentuale di bullismo che è stata ridotta del 60% rispetto a 12 anni fa e quella delle gravidanze in età adolescenziale, piazzandosi al quarto posto della classifica.
E gli altri Stati? Vincitore indiscusso della classifica per quanto riguarda molti aspetti sono i Paesi Bassi, mentre alle ultime posizioni si confermano la Lettonia, la Lituania e la Romania. Ma il dato che sorprende notevolmente è che tra questi si piazzano anche gli Stati Uniti. Ancora, l’istruzione relativa alla prima infanzia si registra universalmente in Paesi come il Belgio, la Spagna, la Francia ed i Paesi Bassi mentre, ad eccezione della Danimarca, dei Paesi Bassi e della Svizzera in tutti gli altri Stati il tasso di obesità infantile supera il 10%.
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