Torniamo a parlare dei bambini plusdotati: sono piccoli con grandi potenzialità che, però, proprio per questo, tendono a isolarsi e a vivere emarginati. Aiutarli nella crescita non è facile. Non pensiate che questi bambini siano un caso raro, perché, secondo stime internazionali, rappresentano il 10%. Finalmente si sta pensando di fare qualcosa di concreto, come “addestrare” insegnanti qualificati, capaci di riconoscere il disturbo e aiutarli. Come sempre, in prima linea troviamo l’Aistap (Associazione italiana per lo sviluppo del talento e dalla plusdotazione).
Aistap organizzerà a Milano un corso di formazione biennale per insegnanti, sul modello di quelli organizzati in Europa dall’Echa (European Council for High Ability). La formazione alternerà lezioni teoriche a esercitazioni pratiche e in cattedra interverranno docenti internazionali. È davvero un’iniziativa importante che segna un’apertura nei confronti dei piccoli geni.
I bambini plusdotati hanno elevate capacità cognitive generali e/o con un talento specifico in un’area particolare. Non sono bimbi con deficit dell’apprendimento. I dati italiani parlano di un 2% della popolazione studentesca, che in realtà – secondo gli esperti stranieri – dovrebbe arrivare al 10%. La psicologa Daniela Miazza, vice presidente Aistap e responsabile formazione, ha dichiarato:
E’ tutto organizzato e siamo pronti a partire. Non vogliamo gravare né sugli insegnanti che vorranno aderire a questa iniziativa, né sul mondo della scuola che già vive una situazione economica precaria. Per questo stiamo per avviare una campagna di raccolta fondi che abbiamo chiamato ‘Adotta un insegnante’. Busseremo a tutte le porte, iniziando dai nostri soci, con l’obiettivo di far partire il corso all’inizio del 2012.
Ricordiamo che l’Aistap opera nel Nord-Ovest d’Italia tra Milano, Pavia e Genova. Collabora con Mensa Italia, con il comitato di farmacovigilanza pediatrica ‘Giù le mani dai bambini‘ e con altri centri italiani attivi nel sostegno ai bimbi plusdodati. È sempre questa bella associazione ad aver promosso la rete Ulisse, di cui fanno parte l’ateneo di Nijmegen in Olanda, l’università de la Laguna di Tenerife in Spagna e quella di Munster in Germania.
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