No, non è l’orgoglio di mamma a parlare: i bambini sono dei piccoli scienziati. Lo sostiene uno studio condotto da Alison Gopnik, psicologa della University of California di Berkeley, che ha analizzato le pubblicazioni degli ultimi anni sullo sviluppo del pensiero dei bambini. Risultato? I piccoli in fase prescolare apprendono e rielaborano informazioni, proprio come i ricercatori scientifici (utilizzando un metodo logico simile).
Non c’è alcuna assurdità in queste affermazioni. Bisogna considerare, infatti, che da 0 a 6 anni, i nostri bimbi riescono ad assorbire tantissime nozioni: imparano una lingua, scoprono la differenza nei sapori, potenziano la memoria (anche visiva), esercitano abilità motorie, ecc. Forse è la fase di maggior crescita per un individuo. La psicologa è arrivata a definire il pensiero dei bambini, come un modello probabilistico.
Come funziona la logica dei piccoli? Prima elaborano visivamente, attraverso mappe, strutture ad albero o grafici, poi estrapolano nuove previsioni sull’ambiente in cui sono inseriti. È ovvio che sono meccanismi di cui il bimbo non è consapevole. Li mette in pratica in modo automatico e questa è la cosa più sorprendente. Ma c’è di più. Perché oltre a trovare il collegamento causa-effetto tra cose ed eventi, i piccoli sono in grado di rielaborare le informazioni in base alla loro esperienza, già a 8 mesi.
La psicologa è giunta quindi a conclusione che, in età prescolare, i bimbi hanno uno sviluppo sia di carattere socio-emotivo sia cognitivo. Perché mai questo studio è importante? Non è solo fonte di curiosità, ma può essere fondamentale per rielaborare i programmi didattici. Spesso, infatti, le scuole mettono in atto metodi di insegnamento che non tengono realmente conto delle capacità intellettuali dei bambini. Tra l’altro per stimolare la logica e la fantasia ci sono tantissimi giochi divertenti, che possono essere sfruttati sia a casa da mamma e papà, sia a scuola dagli insegnati. Voi, care mamme, come stimolate le abilità dei vostri cuccioli?
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