Capita spesso di sentir dire ai bambini qualche parolaccia. Non sanno neanche il significato, ma sono consapevoli che sia un gesto da adulto e di protesta. Il luogo in cui imparano più spesso questo tipo di linguaggio è la scuola, almeno è quello che piace pensare a tanti genitori. Bisogna, invece, prestare più attenzione al modo in cui si parla in casa, soprattutto in presenza di neonati. Li vediamo piccoli e docili e ci sentiamo liberi di esprimerci: tanto non capiscono. Ma non è così, anzi sono molto più attenti e ricettevi di quanto non si possa immaginare.
I bambini imparano a dire le parolacce quando sono ancora neonati e poi, appena possibile, iniziano a ripeterle. A sostenere questa tesi sono gli psicologi del Massachusetts College of Liberal Arts che ritengono che l’uso improprio delle parolacce sia in aumentato di molto negli ultimi decenni. Infatti, i piccoli di oggi utilizzano il turpiloquio più dei loro genitori alla stessa età.
Il risultato di questo malcostume è che a 3 o 4 anni i bambini sono in grado di ripetere a menadito tutte le parole, anche le più volgari. È ovvio che non ne conoscano il significato, ma ci mettono lo stesso sentimento negativo con cui gli adulti le sanno dire. Proprio perché si rendono conto che si tratta di qualcosa di brutto e a loro vietato.
Timothy Jay al Simposio di Sociolinguistica nell’Hampshire (Uk) ha commentato
«Non appena i bambini possono parlare, usano le parolacce. Questo non significa che sanno ciò che gli adulti sanno, ma lo fanno perché ripetono le parole che sentono»
Lo studio ha riportato un altro dato interessante, quasi i due terzi dei genitori intervistati, ha confessato di avere un ruolo nella possibilità che il proprio figlio dica parolacce. Questo perché certe regole, quelle stesse che i bambini dovrebbero seguire, come non dire questo e non dire quello, sono spesso state infrante dagli stessi genitori, davanti a loro. L’educazione si basa anche su questo.
[Fonte: LaStampa]
1 commento su “I bambini imparano le parolacce da neonati”