Il periodo di vacanza al mare che mi sono concessa insieme a mio figlio è terminato già da qualche giorno e il rientro, oltre alle incombenze legate al riordino di ciò furono i nostri nutriti bagagli, mi ha posta dinnanzi a un interrogativo agghiacciante:“E adesso che si fa?”. Infatti ho dovuto subito riprendere i miei impegni lavorativi, e il piccolo, che trascorre tutte le proprie giornate a casa, spesso con me che rimango per ore davanti al computer, sembra annoiarsi tremendamente.
L’asilo nido, giustamente, ha chiuso i battenti e io cerco di dividermi fra i miei impegni di madre lavoratrice e casalinga come posso, ma mi rimane il cruccio di non saper proprio come intrattenere un bambino di tre anni abituato a strare con i coetanei e con educatrici piene di iniziative e idee, fermo restando che non sono una madre a cui piace l’idea che il proprio bambino passi ore ed ore davanti alla televisione.
Naturalmente io gli propongo di disegnare, lavorare la plastilina e giocare con i cubi e con le costruzioni ma lui sembra amare molto di più annaffiare le piante creando un pantano, esplorare il frigorifero, saltare sul letto, giocare a nascondino, chiedere continuamente succhi di frutta e caramelle lasciando a me il privilegio di dilettarmi con passatempi creativi.
Sapete infatti cosa è successo qualche giorno fa? Alla mia proposta di disegnare un po’ insieme ha reagito con tanto entusiasmo da correre lui stesso a prendere la scatola con i pennarelli; poi li ha messi davanti a me, già pronta con i fogli in mano, dicendomi: “Tieni mamma! Disegna!”. Quindi è corso via lasciandomi con un palmo di naso! Forse correre per casa e ficcare il naso dappertutto, mi sono detta, non lo annoia poi così tanto…
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