Continua la missione quasi impossibile che si propone il progetto Europeo Frutta nelle scuole, patrocinato dal Ministero delle politiche agricole. Quello di far mangiare mele e pere ai bambini in alternativa a snack e merendine varie è un’impresa ardua, le mamme ne sanno qualcosa, specie perchè ormai bombardati, anche in Tv, tra un cartone e l’altro, di pubblicità di ogni genere. Inutile insistere nell’imporre la frutta come alternativa a cioccolato o patatine in busta, non porterebbe a nessun risultato se non a quello di far rimanere il bambino sulle proprie posizioni.
Giunto al suo quarto anno, il metodo educativo “Frutta nelle scuole” punta a proporre la frutta ai bambini facendo leva sulla loro curiosità e fornendo loro tutte le notizie del caso, dal periodo di maturazione alle diverse varietà esistenti. Pertanto si invitano i genitori a non far portare in classe le solite merendine, in modo che i bambini possano cominciare ad interessarsi a fragole e kiwi. Ponendola sul piano del gioco si inizia una vera e propria educazione alimentare. Daltronde la frutta è un’importantissima alleata nella nostra dieta quotidiana così come in quella dei più piccoli fornendo vitamine, fibre e sali minerali. Grazie ad essi la frutta svolge un’importante azione antiossidante, favorisce la digestione e previene l’insorgenza di diverse malattie.
Come funziona il programma “Frutta nelle Scuole“? Prevede la distribuzione nelle scuole italiane di frutta da parte dei fornitori che si impegnano affinchè questa sia fresca, certificata e laddove possibile biologica. I bambini verranno guidati nell’assaggio, quasi fosse un gioco, dei vari frutti, sfidati nel riconoscerne ed apprezzarne il sapore e scoprire tutte le curiosità a riguardo, oltre che avere la possibilità di visite guidate nelle fattorie didattiche. Per maggiori informazioni sull’iniziativa, per consigli utili non solo per le scuole ma anche e soprattutto per i genitori visitate il sito ufficiale di “Frutta nelle scuole” cliccando quì.
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