Il gioco? È una cosa seria, assolutamente seria per i bambini, indispensabile per poter sviluppare i sensi e l’intelletto: il gioco favorisce lo sviluppo del cervello del bambino.
Ma ogni età richiede il gioco giusto come conferma la guida redatta dagli specialisti dell’Istituto Bambino Gesù.
Appena nato: il gioco del bambino passa subito attraverso il contatto con il corpo dei genitori favorendo favorisce la regolazione delle funzioni vitali, la riduzione dello stress, la comunicazione istintuale con mamma e papà, ma anche lo sviluppo cognitivo e le capacità motorie. Il bambino imparerà nuove capacità di apprendimento arrampicandosi, spingendosi e rotolandosi sul corpo del genitore.
Dopo i 4-6 mesi: gli oggetti della vita quotidiana cominciano a diventare più interessanti. I bambino comincia ad osservare, annusare, ascoltare. La manipolazione e il contatto gli consentono di conoscere il mondo: i pediatri consigliano la preparazione del ‘cesto dei tesori’, un contenitore di stoffa o vimini che potrà essere riempito da oggetti della quotidianità domestica, di materiali, forme e colori diversi che consentiranno al bambino di sviluppare le proprie capacità.
Dai 2 anni: il gioco si trasforma e i bambini cominciano a ‘fare finta di” perché il bambino scopre la fantasia, si confronta con un numero di situazioni, avventure, sfide. Tra i 12 e i 18 mesi i bambini cominciano a imitare le azioni che vedono intorno a loro e dai 2 anni passano al gioco parallelo creando delle storie con chi gli sta intorno.
Dai 3 anni: il gioco diventa più complesso nelle storie. I bambini cominciano a volersi travestire e diventare i protagonisti delle loro storie oppure giovano con le bambole o con altri bambini.
La lettura è sempre fondamentale per lo sviluppo dei bambini in ogni momento dell’infanzia perché se il neonato è attratto dal ritmo della voce del genitore, la musicalità di una storia letta ad alta voce riesce ad incantare tutti.
Leggere insieme rafforza il legame tra genitori e figli: la lettura favorisce la curiosità del bambino e stimola la sua attenzione.
Il gioco in ogni caso deve essere sempre scelto in base all’età: all’età perché il bambino non deve scoraggiarsi con un gioco troppo impegnativo per lui: meglio scegliere un gioco adatto alla sua età. Meglio non creare troppe distinzioni nei giochi per maschi e femmine, sì ai videogame e dispositivi digitali, ma non primarie si anni di età. Se da una parte possono migliorare le capacità di attenzione ed elaborazione visiva, la memoria di lavoro spaziale e visiva dall’altra l’uso eccessivo causa vere forme di dipendenza.
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