Abbiamo già visto che il bambino conosce la matematica sin da piccolo: già nel primo anno di vita infatti sarebbe in grado di stimare quantità da uno a quattro senza avere alcuna conoscenza del concetto di numero. D’altra però, affermano sempre gli esperti, la matematica non è costituita solo da “entità astratte” quali numeri e figure geometriche, ma include un’ampia gamma di concetti dei quali noi facciamo esperienza quotidianamente senza neppure rendercene conto, quali ad esempio i rapporti spaziali e temporali. In altre parole, la matematica non coincide con il saper contare.
Prima e dopo, avanti e indietro, sopra e sotto sono infatti tutti concetti correlati con le abilità matematiche con i quali il bambino prende confidenza nei primi anni vita imparando dall’esperienza. In questo senso aiutare il piccolo a prendere confidenza con la matematica non significa soltanto insegnargli a contare fino a dieci o anche di più, ma aumentare le sue opportunità di conoscenza dei rapporti spaziali e temporali attraverso i giochi semplici e quotidiani di sempre.
Non sono quindi necessari stressanti training per insegnargli a mandare memoria sequele infinite di informazioni inutili, mentre è sufficiente orientarsi sui giochi classici come i cubi, che potrà divertirsi ad allineare, comporre e scomporre, sulle intramontabili costruzioni colorate, sui chiodini da infilare dentro alle apposite lavagne con i buchi, che sono adatti però ai più grandicelli per non correre il rischio che li ingoino. Proprio attraverso questo tipo di gioco il piccolo sarà agevolato sia nell’acquisizione dei concetti spazio temporali succitati, sia in quelli di simmetria e di reversibilità.
Anche giocare semplicemente a palla o cantare delle canzoncine potrà essere utile in questa senso, mentre per i bambini già scolarizzati è pensabile ricorrere a strumenti un po’ più complessi; non mancano infatti i libri dedicati all’argomento tra i quali vogliamo segnalarvi il delizioso “Mister Quadrato”, il terzo di una serie di romanzi di Anna Cerasoli.
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