Tutti i bambini possono trovare nel cane o nel gatto di casa un compagno di giochi, basta educare sin da subito il piccolo al rispetto dell’animale; tale rispetto deve però essere reciproco soprattutto se la bestiola era già di casa prima dell’arrivo di quello che inevitabilmente considererà un intruso venuto a spodestarlo. Lasciate quindi che l’animale domestico leghi con il bambino ma fategli capire molto chiaramente che deve mantenersi entro certi limiti; per il gatto ad esempio deve essere chiaro che non può accoccolarsi accanto al piccolo che dorme, mentre il cane deve imparare a lasciarlo in pace mentre mangia. Allo stesso tempo però il bambino deve capire che non può offrire del cibo al suo amico a quattro zampe per poi rimetterlo in bocca se questo, ma non capita quasi mai, lo rifiuta.
Il cane o il gatto devono poi essere portati regolarmente dal veterinario perchè vengano sottoposti a tutte le vaccinazioni consigliate e tenuti ben puliti così come l’ambiente che li ospita. Attenzione anche ai parassiti che inevitabilmente possono attaccarlo. Infine, anche se l’animale è tranquillo, non perdetelo mai di vista quando gioca con il piccolo, che deve guardarsi bene dal compiere atti che possono infastidirlo come tirargli le orecchie, la coda o il pelo.
Infine voglio raccontarvi qualcosa che mi riguarda personalmente: quando è nato mio figlio la nostra cagnetta era con noi già da sette anni; il giorno che abbiamo portato il bambino a casa dalla clinica si è mostrata subito agitata e incuriosita alla vista di quella grande cesta il cui misterioso contenuto calamitava l’attenzione di tutti. Ad un certo punto ho chiesto ai nonni e agli zii, che le ingiungevano piuttosto spaventati di andar via, di farsi da parte un attimo, quindi ho preso il bambino in braccio e le ho permesso di avvicinarsi. Dopo aver poggiato le zampe anteriori sulle mie gambe ha dato una rapida occhiata al fagottino e senza mai avvicinare il muso al viso del piccolo, si è limitata ad annusare brevemente la copertina, quindi è andata via tranquilla.
Adesso il mio bimbo ha due anni e se piange nel cuore della notte la prima ad accorrere è lei; e anche se a volte mi fanno impazzire è uno spasso guardarli mentre si litigano i biscotti o vedere mio figlio che dopo aver preso uno strofinaccio va a spolverarla mentre fa un pisolino.
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