Che i tempi siano cambiati rispetto a quando eravamo bambine noi è innegabile. Negli anni ’80, anni in cui ero bambina io, finita la scuola si facevano i compiti e poi, al massimo si guardava la tv o si giocava in cameretta o al parco giochi. Altri svaghi quotidiani non ce n’erano molti e se ci avessero detto che un giorno ci sarebbe stata internet, i social network, i telefonini e gli iPad avremmo chiesto “In quale film di fantascienza l’hai visto?”. Invece quella che per noi è fantascienza per i nostri figli è pane quotidiano.
Allo stesso tempo, restavamo bambini più a lungo e quel disincanto che ci caratterizzava, bambine quali eravamo, lo mantenevamo più o meno fino all’ingresso alle scuole superiori, nel peggiore dei casi. Adesso invece sembra che bambini non lo si sia più già alla fine delle scuole elementari. Ma perchè succede questo?
Bene, sembra che sia proprio il pane quotidiano dei nostri figli, il moderno cibo per la mente, internet e la tecnologia in generale, unito a un dilagante culto della celebrità, del potere e del denaro ad accorciare sempre di più la durata del periodo d’oro della vita: l’infanzia. A dirlo è un’indagine condotta da un sito internet inglese dedicato ai genitori, Netmums.
Si intuisce già che l’adultizzazione precoce dei nostri bambini non coincide affatto con una più precoce maturazione della sfera affettiva, emotiva e persino cognitiva, quanto piuttosto con un’adesione superficiale agli aspetti più sconfortanti del mondo adulto quali l’apparire belli a tutti i costi, l’eccellere in tutto, l’adorazione del dio denaro, del successo, del potere.
In più, anche la sfera sessuale diventa sempre più problematica perchè,come affermano i genitori intervistati, molti bambini sono esposti alla pornografia on line già da piccoli e, aggiungiamo noi, da questo può derivare una visione distorta della sessualità.
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