Spesso abbiamo parlato dell’importanza di una corretta igiene dentale sin da quando i bambini sono piccoli, ma da oggi forse dovremmo fare attenzione al tipo di dentifricio che acquistiamo per i nostri figli. Si è creata infatti una accesa disputa sul contenuto di fluoro presente nelle paste dentali, una ricerca inglese condotta dal Cochrane Oral Health Group londinese sostiene che una quantità maggiore di fluoro possa non solo prevenire la carie ma anche ridurla, mentre il Codacons invece chiede chiarimenti al Ministero della salute in merito alla concetrazione di fluoro nei dentifrici sostenendo che quest’ultima possa essere dannosa per i bambini.
Il pericolo di una eccessiva ingestione di fluoro è che questa provochi la fluorosi una patologia che in forma lieve macchia i denti di bianco fino a rovinarli irreparabilmente ma che può anche arrivare ad indebolire le ossa e ad avere effetti sistemici sulla tiroide soprattutto nei bambini al di sotto dei sei anni.
Per questo motivo le Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva emanate nel maggio del 2007 dal Ministero della Salute raccomandano la somministrazione di fluoro attraverso l’uso di paste dentifrice a basso contenuto di fluoro (500 ppm) dai 3 fino ai 6 anni, due volte al giorno. Ed inoltre un decreto stabilisce che i dentifrici contenenti tra lo 0,1% e lo 0,15% di fluoruro devono riportare obbligatoriamente in etichetta la dicitura Controindicato nei bambini.
Da mamma devo ammettere che ignoravo in maniera assoluta che il fluoro potesse essere dannoso, ricordo quando a scuola le maestre ci davano le pasticchette al fluoro per prevenire la carie.