E’ piuttosto comune che nonostante tutti gli sforzi di mamma e papà alcuni bambini mettano in atto comportamenti aggressivi, di natura fisica o verbale verso se stessi o gli altri. Se nei primi tre anni di vita, o meglio nel corso del terzo anno, accade spesso che il piccolo davanti a un rimprovero o a un divieto urli, picchi e così via, in età scolare può capitare invece che il bambino picchi i compagni, rubi loro i giochi o li prenda in giro.
Mentre nel primo caso, il bambino piccolo che reagisce furiosamente a un rimprovero, la cosa può dipendere dalla sua fisiologica incapacità a gestire emozioni come la rabbia, incapacità cui i genitori devono “rimediare” con un atteggiamento rassicurante e contenitivo che non ricalchi assolutamente quello del bambino, nel secondo è opportuno ricorrere a veri e propri interventi educativi dando il buon esempio o spiegando che alcune cose non vanno fatte e perchè.
Cosa fare se il bambino prende in giro i compagni
Se il bambino prende in giro i compagni spiegategli molto chiaramente che questo comportamento non solo è segno di maleducazione ma ferisce il compagno segnandone la stima di sè e generando sofferenza. Date voi stessi il buon esempio non prendendo in giro nè il bambino, nè nessun altro.
Cosa fare se il bambino picchia i compagni
Se cogliete il bambino in flagrante, mettete in castigo entrambi i baby-pugili. Quindi spiegate loro (che siano amici o fratelli) che discutere e scambiarsi le proprie opinioni è il modo migliore per risolvere una questione mentre la violenza fisica non serve a nulla. Fate lo stesso se il suo comportamento violento vi viene riferito dagli educatori.
Cosa fare se il bambino maltratta l’animale di casa
Molto spesso i bambini credono che il cane o il gatto di casa sia una specie di sofisticato giocattolo. Se li sorprendete a tirargli la coda o i baffi, spiegate loro che anche gli animali soffrono e sentono il dolore. Se il comportamento persite mettete il bambino in castigo o punitelo.
Cosa fare se il bambino ruba i giocattoli
Questo tipo di comportamento può essere prevenuto già nei primi tre anni di vita (quando è normale che il bambino non voglia cedere qualcosa che gli appartiene) insegnando al bambino che bisogna sempre restituire i giocattoli che gli sono stati dati in prestito (ad esempio a casa di altri compagnetti di gioco), incoraggiandolo a prestare lui stesso i giochi, o dividendo qualcosa con lui (come un dolce o una bevanda).
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