Attendere la prima parola del proprio bambino è davvero emozionante. Ci sono bambini molto precoci che a 2 anni, anche prima, parlano bene e moltissimo e bambini che invece tardano un pochino, senza per questo motivo avere alcun tipo di problema. Semplicemente ognuno ha i suoi tempi. Uno studio, condotto dagli esperti della Pennsylvania State University, University of California e Columbia University, hanno dimostrato che la loro abilità di linguaggio intorno ai due anni di età potrebbe predire il loro successo da grandi.
Secondo i ricercatori, i bambini che si presentano al primo anno di scuola con un buon bagaglio di capacità (sanno già contare, ad esempio), hanno più possibilità di diventare, in futuro, adulti di successo. Addirittura, saranno coloro che andranno al college, compreranno una casa, si sposeranno e vivranno in un bel quartiere.
Perché il successo può dipendere da questo dettaglio? Un vocabolario ricco, acquisito già intorno ai due anni di età, sembra giocare un ruolo importante e delineare già una differenza tra i più “preparati” e i loro coetanei. La ricerca si è basata su un campione molto alto (8,650 bambini). Da quanto hanno confermato genitori e professori, i piccoli che parlavano molto bene a 2 anni, sono quelli che a 5 erano più preparati a scuola (asilo o primina) e, anche dal punto di vista comportamentale, i più irreprensibili.
Che cosa influenza il linguaggio? Sicuramente la famiglia e il modo in cui ci si rivolge al piccolo. Bisogna parlare con loro, accompagnarle con un certo tono di voce, con espressioni facciali e gesti, per renderle più facili da imparare. Mai imitare il linguaggio dei bambini perché carino o simpatico, è nocivo per l’apprendimento, anche se lo si fa con un certo affetto. Cercate, infine, non solo di puntare sulla quantità ma di dare al bambino dei contenuti: i libri illustrati, i primi anni di vita, sono importantissimi per favorire questo processo.
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