Il bambino sta ancora imparando a parlare e già balbetta; questa è una di quelle situazioni che, tipicamente, non mancano mai di stranizzare e preoccupare i genitori che temono già di trovarsi in presenza di un disturbo del linguaggio. In realtà tutto questo non deve preoccupare, soprattutto se il bambino è molto piccolo: all’età di due-tre anni infatti è piuttosto frequente che i bambini presentino nel parlare una sorta di esitazione, simile a un balbettìo; ciò può accadere sia per la naturale difficoltà incontrata dal piccolo nel cercare di comporre le prime frasi, sia per la voglia matta di parlare che lo porta a formare nella propria mente invece una vera e propria insalata di parole. In realtà però non si tratta di vera e propria balbuzie ma di un fenomeno definito dagli esperti disfluenza e che, oltre a risolversi spontaneamente, non lascia conseguenze di alcun tipo.
Ma cosa devono fare i genitori i cui bambini si trovano in questa situazione? Per prima cosa non devono allarmarsi e, soprattutto, far finta di nulla; far notare al bambino che si è “inceppato” o ha commesso un errore infatti non porta a nulla se non a far divenire fonte di ansia un gesto naturale come quello del parlare. Allo stesso modo, non bisogna mai chiedere al piccolo/alla piccola di ripetere ciò che ha detto fingendo di non averlo compreso. Più opportuno invece, se il piccolo non frequenta ancora il nido, creare occasioni di svago nelle quali può incontrare coetanei e confrontarsi con loro sul piano del linguaggio: portatelo al parco o a trovare gli amichetti per esempio.
Diverso è se il balbettìo persiste dopo i quattro anni di età; in questo caso potrebbe trattarsi di vera e propria balbuzie ed è meglio rivolgersi a un pediatra che saprà darvi tutte le indicazioni del caso.
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