Si chiamano baby box e sono vere e proprie scatole di cartone dove i bambini vengono sistemati per dormire: nate in Finlandia intorno agli Anni Trenta, sono arrivate negli Stati Uniti e in Scozia per essere regolarmente distribuite a tutte le neomamme, eccezion fatta per gli enti del Galles o dell’Irlanda del Nord.
Secondo il Royal College of Midwives, le scatole riescono a ridurre la probabilità che i bambini dormano in modo insoddisfacente, magari su una superficie poco confortevole come un divano o con genitori che fumano, o bevono alcolici: potrebbero quindi diventare della valide alternative alla culla garantendo anche una certa sicurezza ai bambini nati in ambienti svantaggiati.
Se tutti parlano di alternativa sicura alle culle a ai cestini, è anche vero che anche qualcuno in Italia comincia a sceglierle. Ma attenzione perché potrebbero essere pericolose: è l’allarme lanciato dagli esperti in Italia secondo cui non ci sono affatto prove sulla loro sicurezza.
Il Royal College of Midwives, un’organizzazione di ostetriche britanniche, vorrebbe che questa pratica fosse diffusa in tutto il Regno Unito, ma d’altra parte c’è qualcuno che sembra non essere d’accordo.
Peter Blair dell’università di Bristol, esperto in sonno infantile, spiega che non esiste alcuna prova che possa attestare la sicurezza delle scatole in cartone. Le scatole in pratica dovrebbero essere utilizzate solo ed esclusivamente come collocazione temporanea e solo nel caso in cui non ci siano alternative.
Culle e cestini rendono più difficoltoso il controllo dei bambini che dormono senza dimenticare che se le scatole non sono plastificate potrebbero essere infiammabili, potrebbero anche favorire l’avvicinamento degli animali domestici ai bambini e sono troppo piccole per i bambini al di sopra dei quattro mesi di età. A supportare la sicurezza anche il legame delle baby box e il raggiungimento in Finlandia dei più bassi tassi di morte in culla o Sids.
NEONATI, MEGLIO LA CULLA O LA CESTA?
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