Autismo, campus estivi per aiutare bambini e famiglie

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Autismo, campus estivi aiutare bambini famiglie

Lungi dal volersi proporre come terapia, i campus estivi Aita si pongono come unico scopo quello di favorire l’integrazione tra bambini affetti da autismo e coetanei che non lo sono attraverso la pratica dello sport. Come afferma Luigi Mazzone, neuropsichiatra infantile dell’Ospedale Bambin Gesù, il quale è a capo del progetto, si è potuto constatare come i suddetti campus costituiscano un valido aiuto sia nei confronti del nucleo familiare di appartenenza dei ragazzi che per quanto riguarda il miglioramento del loro umore nello specifico.

Il progetto Aita Onlus, partito una decina di anni fa a Catania, e attuato poi negli anni successivi anche nelle città di Roma e Milano, in cui ha trovato terreno fertile grazie alla collaborazione di circoli sportivi preesistenti, si prepara a trovare realizzazione anche in altre zone d’Italia. Si pensa già ai possibili miglioramenti da apportare in corso d’opera come l’introduzione di un criterio di valutazione relativo ai risultati del soggiorno.

Ad accompagnare ogni bambino autistico uno psicologo associato insieme al quale verrà integrato nelle attività di gruppo unitamente ai bambini “normali”. Ciò favorisce un clima di integrazione ed arricchimento da entrambe le parti grazie ad un comune denominatore, ossia lo sport. Diversi quelli proposti, dal nuoto all’arrampicata fino al calcio in virtù dell’organizzazione del circolo di turno.

Non è molto facile riuscire a diagnosticare la presenza dello spettro autistico nei bambini molto piccoli, al di sotto dell’anno di età, da parte dei genitori, anche se è vero che, come afferma lo stesso Mazzone, alcuni segnali potrebbero già indirizzare verso una diagnosi in tale direzione. La mancanza di contatto oculare, il ritardo nel pronunciare le prime parole ed ancora l’assenza di risposta da parte del bambino potrebbero rientrare tra i primi segnali del disturbo. Purtroppo nonostante ormai sia chiaro di cosa si tratti i genitori, come è plausibile, fanno fatica ad accettare una simile realtà.

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Photo Credit | Thinkstock

 

 

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