Dopo aver fatto il corredino per l’abbigliamento del vostro neonato, è bene occuparsi dei prodotti di puericultura che serviranno a cullare la crescita del vostro bambino in ogni momento. Cosa comprare? Non spaventatevi e all’inizio cercate di acquistare i prodotti che vi serviranno subito. Scegliete modelli pratici, economici e confortevoli, in attesa di capire le esigenze del vostro piccolo.
Redazione
Crosta lattea, le dolci cure della mamma sono il rimedio migliore
La cosiddetta crosta lattea è un problema molto diffuso fra i lattanti tanto che ben 2 bambini su tre ne sono affetti sin dai primi giorni di vita. Al contrario di quanto suggerito dal nome, la crosta lattea (che in realtà non è altro che dermatite seborroica) non ha nulla a che vedere con l’alimentazione del neonato, nè con la somministrazione di latte materno, piuttosto si tratta, come nel caso dell’acne neonatale, di un’eccessiva produzione di sebo dovuta presumibilmente agli estrogeni materni.
Il disturbo si risolve in genere entro il 6°-7° mese di vita, ma in casi rari può perdurare fino al terzo anno di età e si manifesta soprattutto sul cuoio capelluto con una desquamazione di colore bianco-giallognolo. Tuttavia può estendersi anche a viso e collo e presentarsi su inguine e ascelle.
La cura del moncone ombelicale
La cura del moncone ombelicale è uno dei tuoi primissimi compiti di neomamma. Immediatamente dopo il parto, quando viene tagliato il cordone ombelicale, ne rimane una piccola parte che viene comunemente chiamata moncone ombelicale. Il moncone ha un colore bianco-grigiastro e normalmente contiene le due arterie ombelicali e la vena ombelicale avvolti da una sostanza gelatinosa.
Bellezza in gravidanza: la cura dei capelli e delle unghie
La bellezza è un argomento molto delicato al momento della gravidanza: il corpo inevitabilmente cambia e con esso anche l’organismo reagisce in modo diverso, e non soltanto per l’aumento di peso. Sapendo questo, per molte donne il desiderio di maternità è turbato dalla preoccupazione di veder sfiorire il proprio corpo, ma state tranquille: non è sempre così, basta sapere cosa fare e agire di conseguenza. Ieri abbiamo parlato di come prevenire le smagliature, oggi affronteremo il tema capelli e unghie.
Le profonde modificazioni ormonali che avvengono durante la gestazione coinvolgono anche le ghiandole sebacee del cuoio capelluto: i capelli normali o secchi diventano grassi, mentre quelli grassi dopo il quarto mese migliorano. In gravidanza è opportuno utilizzare buoni shampoo naturali agli estratti di ortica e di camomilla, evitando i preparati chimici; rinunciate anche alle tinture e alle permanenti, perché i prodotti che entrano nella composizione delle tinture sono molto tossici, sia per la mamma che per il bambino.
Attenzione anche alle lacche, perché potrebbero provocare violente reazioni al cuoio capelluto e di conseguenza a tutto l’organismo. Per avere riflessi brillanti basta versare sui capelli lavati e strizzati un bicchiere d’acqua fredda a cui avrete aggiunto il succo di un limone o dell’aceto; una buona alternativa è anche l’henné, ma solo quello allo stato puro, cioè di colore rosso.
La pelle del bambino: vediamo cosa c’è da sapere
La pelle del bambino è particolarmente delicata. Necessita quindi di cure specifiche per costruire una barriera che sia in grado di tenere a debita distanza batteri o altre sostanze. Occorre quindi un’attenzione particolare nell’igiene ma anche nella prevenzione e nel trattamento di eventuali problemi.
I principali disturbi che possono colpire un bambino sono:
– Dermatite atopica: si riconosce per via di chiazze rosse che spesso possono provocare anche prurito. Colpisce circa il 30% dei bambini e sebbene le cause siano ancora sconosciute generalmente ha un’origine di tipo allergico. Per la certezza della diagnosi è sempre opportuno rivolgersi ad un Pediatra. In farmacia potete acquistare, per dare sollievo alla pelle, una crema a base di acqua.
Acne neonatale, un problema che non deve allarmare
Cos’è l’acne neonatale?
Nel corso delle prime settimane di vita del nostro piccolo può accadere di veder comparire sulla pelle delicata del suo visino dei piccoli brufoletti. Questo fenomeno, che non manca mai di turbare i neo-genitori, viene talvolta attribuito a intolleranze alimentari ma tale conclusione si rivela spesso inesatta. Basta infatti rivolgersi al pediatra per scoprire che in realtà si tratta della cosiddetta acne neonatale.
Quali sono le cause dell’acne neonatale?
L’acne neonatale fa la propria comparsa su fronte, guance e nasino perchè gli ormoni estrogeni placentari trasmessi dalla mamma al bambino durante la gravidanza non vengono più metabolizzati dal fegato materno e si accumulano nell’organismo del piccolo determinando così uno squilibrio che porta alla formazione di accumuli di grasso che possono dare luogo a brufoli e arrossamenti.
Le vaccinazioni del bambino: perché sono importanti.
Le vaccinazioni servono a rendere immune il bambino verso molte malattie. Normalmente quando si contrae un’infezione l’organismo risponde producendo gli anticorpi, delle proteine che ci aiutano a guarire e che ci immunizzano verso nuovi attacchi da parte dello stesso germe. Guarita la malattia, gli anticorpi rimangono nel nostro corpo prevenendo nuove infezioni causate dallo stesso germe. Questo processo viene chiamato immunità.
Smagliature in gravidanza, ecco come prevenirle
Le smagliature sono il problema estetico più temuto in gravidanza. Queste striature compaiono sul ventre, sul seno, sui fianchi e sulle cosce nel settanta per cento circa dei casi, ed è molto difficile farle sparire; per fortuna, però si possono prevenire.
Le smagliature sono dovute ad un indebolimento dei tessuti connettivi, le cui fibre elastiche, sottoposte a tensione troppo forte, cedono e non riescono più a tornare come prima; all’inizio hanno un colore rosso scuro, quasi violetto, dopo il parto diventano via via più chiare, e infine biancastre, simili a screpolature della pelle.
La prima prevenzione consiste nell’evitare grosse differenze di peso, anche se esistono pelli molto elastiche che riescono a tendersi e poi a ritornare bella norma senza cambiare aspetto. Anche se il fenomeno smagliature dipende da cause interne, i fattori esterni di prevenzione possono comunque essere un buon aiuto. Ecco alcuni sistemi semplici ma efficaci per prevenire questo problema in gravidanza.
Prénatal moda premaman e neonato inverno 2009
La moda premaman Prénatal cerca davvero di accontentare tutte: dalle mamme più casual a quelle più esigenti. Capi morbidi, caldi ma soprattutto pratici. Un abbigliamento creato appositamente per la gravidanza e per il corpo della mamma che cambia: tutto questo senza però dimenticarsi che una donna in gravidanza è anche e soprattutto una donna che ama continuare a vestirsi con cura e che nella maggior parte dei casi continua a lavorare. Da segnalare anche la vasta gamma di reggiseni, guaine e camicie da notte.
Per i neonati tanti vestitini in tonalità pastello ma anche capi dai colori choc come giallo canarino oppure verde. Prenatal ha creato anche una linea per i bambini nati prematuri o ancora al di sotto dei 3 kg con la Extra small collection dove si possono trovare tante tutine con chiusure in velcro arrotondate.
Allattamento al seno, tutti i benefici
Il latte materno rappresenta l’alimento migliore per il bambino nei primi mesi di vita, questo infatti non solo contiene tutti i nutrienti necessari per una crescita sana e corretta, ma protegge il neonato anche dallo sviluppo di infezioni (gastrointestinali, respiratorie, urinarie) e ne rafforza il sistema immunitario garantendogli allo stesso tempo un sonno più regolare e tranquillo grazie al contenuto di caseomorfine, veri e propri calmanti naturali.
Analogamente, allattare al seno giova alla salute della mamma riducendone il rischio di insorgenza di patologie quali il tumore mammario e alle ovaie e, più tardi, l’osteoporosi. Inoltre, la neo-mamma che allatta il proprio bimbo consuma un bel pò di calorie e ritorna più velocemente al peso pre-gravidico, mentre la produzione di ossitocina, stimolata dalla suzione, aiuta ad uscire più velocemente dal periodo del cosiddetto capoparto.
La diagnosi della Sindrome di Down con un prelievo di sangue.
La diagnosi della Sindrome di Down potrebbe essere ad una svolta, infatti i ricercatori della Standford University stanno sperimentando un nuovo metodo di diagnosi che richiede solo un prelievo di sangue materno per poter mettere in evidenza le anomalie cromosomiche che portano la malattia.
Le donne incinte si trovano sempre più spesso davanti ad un dubbio amletico circa l’indagine genetica sul proprio bambino: fare l’amniocentesi e rischiare un eventuale aborto oppure non fare il test e perdere l’occasione di conoscere delle anomalie genetiche prima della nascita.
Le tecniche attuali come l‘amniocentesi e la villocentesi richiedono l’inserimento di un ago nell’utero, procedura che comporta un rischio di aborto intorno allo 0,5%.
Cura del seno e dei capezzoli in vista dell’allattamento
Curare il seno e i capezzoli in vista dell’allattamento è fondamentale. Molte donne, pur non avendolo fatto prima, non hanno alcun problema ad allattare, a prescindere della durata e della frequenza della poppata; altre, invece, accusano tali dolori che non appena il bimbo si mette a succhiare, finiscono per rinunciare. Dato che non si può sapere in anticipo quale saranno le sensazioni durante l’allattamento, è necessario seguire qualche piccolo accorgimento.
Per preparare adeguatamente i capezzoli all’allattamento è consigliabile massaggiarli all’inizio con un ruvido asciugamano asciutto e poi più avanti con un guanto di crine; con questo trattamento preventivo fin dai primi mesi di gravidanza, il tessuto dell’areola mammaria diventa più spesso e robusto, e quindi meno soggetto a ragadi durante l’allattamento. Non usate sapone sui capezzoli: il sapone secca la pelle e rischia di provocare screpolature; anche l’alcol e la glicerina sono da evitare, in quanto induriscono il capezzolo rendendolo più fragile; per l’igiene quotidiana è sufficiente lavarsi il seno con semplice acqua fredda. [aggiornamento: la preparazione dei capezzoli col guanto di crine è una pratica non più consigliata. Le ragadi possono anche dipendere da un attacco scorretto del bambino, da un attacco di candida o da un frenulo corto e il trattamento preventivo del capezzolo spesso nulla ha a che vedere con la loro comparsa].
Nel corso del nono mese sarà utile applicare dopo il massaggio una crema emolliente o un olio, come quello di mandorle, per ammorbidire il tessuto reso già robusto. C’è chi consiglia, qualche settimana prima della data prevista per il parto, di cominciare a spremere il colostro, cioè il liquido che precede la montata lattea, da entrambi i seni per provocare l’apertura dei canali lattiferi, in modo da evitare l’ingorgo che a volte si forma al momento dell’allattamento, una pratica come molto spesso in questi casi un po’ controversa.
Il momento del bagnetto
Il bagnetto per i bambini è un momento di divertimento. Tuttavia è importante che la mamma abbia un atteggiamento che sia il più possibile tranquillo per far sì che anche il neonato possa rilassarsi.
In teoria, visto che il bambino ha trascorso 9 mesi nel liquido amniotico non dovrebbe avere paura dell’acqua; in ogni caso vi consigliamo di procedere con cautela.
Vediamo insieme, subito dopo il salto, qualche regola generale:
Partorire senza dolore: l’uso dell’epidurale
Il pensiero principale di ogni donna in gravidanza è quella di trovare un modo per non sentire dolore durante il parto, ma attualmente non esistono metodi efficaci per ridurlo del tutto. La partoriente può contare sull’appoggio di alcune tecniche di rilassamento e sul possibile uso di tre farmaci: l’epidurale, gli oppiacei somministrati per via endovenosa e la respirazione di protossido d’azoto, anche se quest’ultima possibilità viene usata raramente.
L’epidurale è sicuramente il sistema antidolorifico più usato e viene praticata da un anestesista; con questa tecnica si elimina il dolore del travaglio ma non si impedisce alla partoriente di muoversi e di restare sveglia durante il processo.
L’epidurale viene praticata introducendo un ago attraverso due vertebre lombari fino a raggiungere uno spazio che si trova tra la colonna vertebrale e una delle meningi intorno al midollo spinale, chiamata dura madre; una volta raggiunto questo spazio, è possibile iniettare l’anestetico in due modi: o in un’unica soluzione, oppure posizionando un piccolo catetere che permette di somministrarlo in piccoli dosi in caso di necessità. Non appena le contrazioni diventano più dolorose il medico procede con l’anestesia, che dopo 10 o 15 minuti inizia a fare effetto, e quindi, diminuisce il dolore.