La medicina regala grandi occasioni, ma alcune volte dà delle opportunità discutibili. Una donna di 63 anni, in Australia, ha partorito una bimba concepita grazie a tecniche di fecondazione assistita. La piccola è nata il 1 agosto in un ospedale privato di Melbourne, alla 34esima settimana di gestazione.
Questa signora è la mamma più anziana d’Australia e la sua storia sta suscitando davvero molte polemiche. Il presidente dell’Australian Medical Association, Michael Gannon, su Twitter ha stigmatizzato la scelta della ‘mamma nonna’, affermando che è “folle, egoista e sbagliato” avere un figlio a quella età.
Dopo anni di procedure fallite, la neomamma – il suo partner ha 78 anni – è riuscita a concepire grazie a un embrione proveniente da una donatrice straniera. Madre e bimba sono ancora in ospedale ed entrambe sono in buona salute. Il precedente record australiano, ricorda la Bbc online, spettava a una donna di 60 anni, mentre quello mondiale è di una donna romena, Adriana Iliescu, che nel 2005 ha avuto un figlio a 66 anni. Anche gli esperti di fertilità australiani hanno condannato la scelta, sostenendo che centri “responsabili” avrebbero rifiutato il trattamento a donne sopra i 53 anni. Gab Kovacs della Monash University all’Herald Sun ha dichiarato:
“Questa bambina avrà bisogno di essere seguita per 20 anni, e c’è la possibilità che la madre non sia in grado di farlo”.
Questo è il vero problema dell’età gestazionale. Avere la forza e la salute di educare il proprio bambino, non solo quando è neonato (che diciamoci la verità ci sono situazioni in cui è davvero sfiancante), ma anche dopo. Quando andrà a scuola, quando dovrà fare delle scelte importanti, quando si sposerà… esserci per lui in tutte le fasi della vita. Essere genitori non vuol dire mettere al mondo dei figli, ma crescerli. E i genitori adottivi è un tema che conoscono bene, profondamente. Qual è il limite?