Una coppia su cinque, in Italia, è infertile. Questi i dati emersi da una recente ricerca promossa dal Ministero della Salute. In sostanza, nel giro di un ventennio, la percentuale relativa alla difficoltà di procreare attraverso via naturale si sarebbe dimezzata. Alla base di tale situazione una serie di fattori tra i quali il cattivo stile di vita e l’insufficiente conoscenza dell’argomento. Nello specifico, il 40% dei casi di infertilità sarebbe dovuta alla compenente femminile, l’altro 40 a quella maschile mentre la restante parte a cause di varia natura.
Da non sottovalutare anche l’età dei componenti della coppia: l’età del concepimento in entrambi i sessi risulta oggi aumentata di circa dieci anni e, come ben sappiamo, nella donna, la capacità riproduttiva ne è strettamente legata in quanto la qualità degli ovociti è inversamente proporzionale all’aumetare dell’età riducendosi significativamente dopo il compimento dei 35 anni. Ma non finisce quì perchè anche il fumo, l’alcool, l’obesità e la sedentarietà oltre che uno stile di vita sregolato incidono negativamente sulla capacità di procreare.
In particolare, nel caso si consumi il tabacco, è bene sapere come questo riduca la fertilità aumentando il tempo previsto per il concepimento. Fa la sua parte anche la poca informazione sull’argomento, tanto che si stima sia una media del 56,1% la percentuale delle coppie che chiedano delucidazioni in merito al proprio medico.
A quanto pare quello della crescente infertilità non sarebbe un problema riguardante solo l’Italia dove, a partire dal 2016, ogni 7 maggio si celebrerà il “fertility day“ovvero la giornata della fertilità presentata dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Basti pensare che in Australia siano stati posizionati, all’interno dei bus, dei cartelli indicanti il calare dell’età fertile per la donna, mentre molto più esplicito è lo spot che gira sulle tv danesi nel quale si invita a fare l’amore per dare alla luce un figlio in più.
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