Asma e attività sportiva sono compatibili

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Forse non tutti i genitori lo sanno, ma chi è affetto d’asma non deve necessariamente evitare l’attività fisica. Anzi, oggi si pensa che lo sport possa essere in alcuni casi un fattore d’ausilio nei casi di asma nei bambini, a patto che ciò che il bambino andrà a praticare sia conciliabile con le sue condizioni e soprattutto che gli istruttori e gli operatori sportivi siano preparati ad affrontare problemi e complicazioni eventuali.

Per quanto riguarda il primo aspetto, ci sono dei distinguo da fare, perché esistono gli attacchi di asma provocati da una patologia/disturbo cronici e quelli indotti da esercitazione (EIA)

Quest’ultimo tipo di asma si presenta soltanto durante l’attività fisica, attraverso la  restrizione o la presenza di spasmi dei canali polmonari che si infiammano, e può essere provocata da diversi fattori, di cui i più comuni sono l’aria secca e troppo fredda e soprattutto l’inquinamento e la presenza di allergeni.

La collaborazione tra medico e asmatico è fondamentale nel comprendere la causa dell’asma indotta da esercitazione, più per scegliere uno sport che non presenti quel tipo di fattore, se è eliminabile, che per la scelta dei farmaci, i quali sono gli stessi in ogni caso, non dipendendo dalle condizioni di scatenamento.

Il ruolo del medico è importante anche per ciò che riguarda l’asma cronica, in quanto solo consultando uno specialista si può indirizzare il bambino verso uno sport che sia adatto alle sue condizioni.

Per quanto riguarda gli istruttori e in generale gli operatori sportivi invece la situazione non è molto incoraggiante e questo indipendentemente dal tipo di attacco d’asma da fronteggiare: da quanto emerso da uno studio condotto in America dal Winthrop University Hospital di Mineola sugli allenatori di calcio, solo il 35% dei coach è preparato ad affrontare un attacco di asma e purtroppo anche in Italia, a detta di Alessandro Fiocchi, direttore dell’unità operativa di pediatria dell’Ospedale Macedonio Melloni di Milano:

“L’approccio al bambino malato è un capitolo spesso trascurato nella formazione degli istruttori di educazione fisica pure in Italia, e la cosa si fa particolarmente seria se parliamo di una malattia come l’asma, che colpisce un bambino su dieci e si manifesta anche con attacchi acuti”

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