Le vecchie convinzioni, quelle semplici, che circolavano attraverso i proverbi e il senso comune prima della massiccia diffusione di informazioni mediche specialistiche, sono spesso confermate da nuove scoperte o da ammissioni di ricercatori e medici.
Sembra il caso della rivincita della “minor igiene” di quella, forse, eccessiva cui si è inneggiato negli ultimi anni, almeno per ciò che riguarda i disturbi legati all’asma: il vecchio detto delle nonne “lascialo giocare fuori e sporcarsi che si rinforza!” ritorna ad avere la sua credibilità.
Nonostante l’asma possa essere un disturbo temporaneo nei bambini (che in molti casi non si ripresenta nell’età adulta), nonostante possa essere causata da una predisposizione genetica o da episodi e comportamenti inopportuni (troppo stress o ansia durante la gravidanza, sostanze tossiche in casa – ad es. il pavimento in pvc, alimenti allergenici e irritanti – le noccioline, abuso di farmaci – il paracetamolo) sembra esserci infatti una correlazione piuttosto rilevante tra il rischio di svilupparla e l’esposizione ai microrganismi ambientali.
Sebbene quindi si possano accertare nel bambino responsabilità genetiche nella comparsa della malattia, c’è da considerare che qualsiasi predisposizione non è un destino ineluttabile e molte volte è possibile evitare l’insorgenza di disturbi e patologie durante la vita solo facendo attenzione alle conseguenze di alcuni comportamenti, alimentandosi in maniera salutare, facendo sport e riducendo al massimo i fattori di rischio e di dipendenza (fumo, alcol, droghe).
Il New Englad Journal of medicine ha pubblicato due studi che confermano questi risultati: con Parsifal (Prevention of Allergy – Risk Factors for Sensitization in Children Related to Farming and Anthroposophic Lifestyle) e Gabriela (questi i nomi degli esperimenti) hanno indagato lo sviluppo dell’asma raccogliendo le polveri dai materassi in un’azienda agricola e da quelli di normali camere da letto di bambini in città.
Si è così scoperto che l’esposizione precoce al tipo di microorganismi ambientali presenti in luoghi aperti, tipo la fattoria in questo caso, stimola il sistema immunitario ad agire correttamente e a non sviluppare ipersensibilità e allergie (che sono la causa principale dell’asma).
Oltre alla via aperta da questi studi al fine di testare vaccini che contengano questi microorganismi per la cura dell’asma, l’ulteriore appello lanciato alle famiglie di non trascurare l’importanza della natura (passeggiate al parco, scampagnate, vacanze al mare o in montagna o in fattoria) per una crescita salutare del bambino.
Un maggior contatto con la natura potrebbe sembrare più difficile a quei bambini che hanno sviluppato l’asma a causa di allergie a graminacee, fiori e piante; in questo caso un’indagine sulle stagioni e sui tipi di vegetazione meno pericolose, nonché sulle varie possibilità di paesaggio da scegliere per le gite, potrebbe aiutare a non rinunciare a questo tipo di terapia.
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