Care amiche, come purtroppo saprete un’altra maestra di asilo è stata arrestata di recente con l’accusa di maltrattare i bimbi che avrebbe dovuto accudire e proteggere. Tralasciando volutamente l’immensa rabbia che provo quando apprendo queste notizie dal telegiornale (e sono certa anche è così anche per voi), devo dirvi che come mamma di un bimbo che frequenta l’asilo nido dai ventidue mesi di vita non posso esimermi dal provare ansia e preoccupazione.
Quando mi trovai (ahimè) a dover scegliere se affidare mio figlio ai nonni o mandarlo al nido, scelsi senza esitazione quest’ultimo dal momento che, essendo io una lavoratrice atipica, pensai che piuttosto che lasciarlo a singhiozzo dai miei genitori sarebbe stato meglio inserirlo stabilmente in una struttura scolastica dove avrebbe potuto trascorrere del tempo con i coetanei; fu così il mio pargolo cominciò a frequentare il nido con grande felicità da parte sua e serenità da parte mia e di suo padre; infatti non ci mise molto ad ambientarsi e va sempre molto volentieri.
Peccato però che quando si verificano questi episodi ignobili io non possa fare a meno di essere assalita dalla paura; per quanto io mi fidi delle deliziose educatrici che ogni giorno si prendono cura di lui con affetto e dedizione, mi chiedo infatti se non fosse lo stesso per le mamme che hanno affidato i propri figli, magari per mesi, a quelle che si sono poi rivelate delle aguzzine. Non oso neppure immaginare cosa possono avere provato davanti a una simile scoperta…cosa possa essere passato loro per la mente.
Così comincio a prestare attenzione ad ogni segnale, ad ogni dettaglio dello sgangherato racconto di mio figlio ( è ancora piccolo non parla molto chiaramente) quando gli chiedo di raccontarmi cosa ha fatto a scuola. Mi fisso sulle parole che non capisco…poi dopo un po’ mi tranquillizzo e mi ripeto che se ci fossero problemi me ne accorgerei. Intanto caccio indietro la rabbia e penso a quei poveri piccoli e alle loro mamme e non posso fare a meno di smarrirmi come se fosse successo a me.
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