Lo stato d’animo della mamma è molto importante in gravidanza come nella vita del bambino. Uno studio tedesco ha dimostrato che se la mamma soffre di disturbi d’ansia già in gestazione, il piccolo è più incline a eccesso di pianto prolungato per 2-3 ore al dì. La ricerca ha coinvolto circa 300 gestanti e sono state poi ricontattate quando il piccolino aveva 4 e poi anche 16 mesi.
Le mamme hanno compilato una serie di questionari in cui evidenziavano i loro stati d’ansia o depressivi. È stato poi chiesto loro di dire se il proprio bebè piangesse in modo eccessivo (fino a tre ore al giorno per più giorni la settimana). E’ emersa una netta correlazione tra disturbi d’ansia in gestazione e probabilità di pianto eccessivo del bebè. Simonetta Gentile, Responsabile di Psicologia Clinica dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha commentato:
“Il comportamento del bambino dipende molto dallo stile di attaccamento che si genera con la mamma quindi è chiaro che un attaccamento sicuro e una mamma che non va subito in ansia favorisce uno sviluppo più armonico del bambino e il piccolo diventa piu’ resiliente”.
Esistono però dei fenomeni esterni che non aiutano le donne, come il lavoro (magari la precarietà dello stesso), lo sfaldamento della famiglia come era imposta un tempo, dove i figli si crescevano in rete tra mamme, nonne, sorelle e zie. A questo si aggiunge un problema sociale non da poco: non ci sono servizi dedicati alle mamme e alle giovani coppie”.
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