Per conoscere lo stato di salute del feto durante la gravidanza esistono diversi esami. Tra questi quello al quale si fa più ricorso, dopo i 35 anni ed in presenza di un’elevata possibilità di anomalie cromosomiche derivanti dai risultati dell’ultrascreening, è sicuramente l’amniocentesi, che si rivela essere uno dei più diffusi ed allo stesso tempo dei più semplici. L’amniocentesi, come abbiamo già avuto modo di vedere, si basa sul prelievo del liquido amniotico dalla cavità uterina onde poter consentire l’analisi dei campioni biologici che possano essere utili nell’effettuare la diagnosi prenatale.
Amniocentesi quando farla
E’ possibile effettuare l’amniocentesi in due diversi momenti della gravidanza, ma in ogni caso dopo la 15esima settimana, ovvero tra la 16esima e la 18esima settimana e dopo la 25esima. Nel primo caso si parla di amniocentesi precoce, ed è possibile effettuarla senza rischi per il feto in quanto viene eseguita nel momento in cui l’amnios ha raggiunto le dimensioni ideali. Alla seconda, ovvero l’amniocentesi tardiva, si ricorre per motivi diversi rispetto la prima, ovvero per la rilevazione dello stadio di maturità fetale, per la valutazione della gravità dell’immunizzazione materno-fetale e per lo studio della condizione di maturità polmonare del feto.
Amniocentesi rischi
Per diverso tempo è stato ritenuto che ci fosse un rischio di aborto legato all’esecuzione dell’amniocentesi, seppur in una percentuale ridotta, e che tale percentuale fosse pari all’1%. Oggi, dopo numerosi studi effettuati in merito, si è giunti alla conclusione che rappresenti un esame sicuro, seppur leggermente invasivo, giudicato dalle pazienti più fastidioso che doloroso, e che gli unici rischi possibili siano da imputare esclusivamente all’esperienza di chi lo esegue. Il ricorso ad un centro diagnostico eccellente garantisce che nulla ci sia da temere.
Amniocentesi risultati
I risutati derivanti dall’amniocentesi sono sicuri e vengono consegnati in media dopo 2-3 settimane. Può accadere che possa avvenire uno sbaglio, ma si tratta di casi davvero eccezionali, legati al campo della medicina, in quanto potrebbe sempre verificarsi di imbattersi in un’eccezione o in un nuovo caso. Al termine del prelievo, dopo circa un’ora, la paziente sarà sottoposta ad un’ecografia di controllo per verificare che il battito cardiaco del feto sia presente e regolare.
Amniocentesi riposo
Dopo avere effettuato l’amniocentesi la paziente può tornare a casa in tutta tranquillità. L’unica accortezza da avere consisterà nel non sollevare pesi e nel non effettuare sforzi per circa 4 giorni, i primi due dei quali dovranno essere caratterizzati da riposo assoluto.
Photo Credit | Thinkstock