Se la vista di un prato fiorito provoca generalmente sensazioni più che positive come la pace dei sensi e la voglia di corrervi incontro ad annusare ogni singolo fiore, magari tuffandovisi anche in mezzo, la stessa cosa non accade se a ritrovarselo davanti sia un soggetto allergico. Purtroppo la primavera, seppure uno dei periodi dell’anno più amati, è anche uno dei meno aspettati da chi soffra di allergia, ed ancora di più se i soggetti siano dei bambini.
Chi abbia la sfortuna di esserne affetto sa bene quanto fastidisioi possano esserne i sintomi. Ma un modo per contrastarli c’è: basterà seguire alcuni piccoli ed elementari accorgimenti per renderli più sopportabili da parte dei piccoli. Tra le conseguenze più comuni delle allergie ai pollini ci sono i raffreddori, le riniti, le congiuntiviti e l’asma.
Diciamo pure che la prima, forse banale, regola sia quella di stare il più possibile alla larga dalla pianta responsabile dell’allergia. Più se ne mantengono le distanze più difficilmente si entrerà in contatto con il polline, nonostante il vento faccia la sua parte. Questo è il periodo tipico delle scampagnate: il consiglio degli esperti è quello di evitare le gite durante la prima mattina ed ovviamente nei giorni caratterizzati da vento sostenuto, preferendo di gran lunga le località marine.
E’ buona abitudine quella di pulire in maniera frequente i filtri dell’impianto di condizionamento, sia in casa che in auto. Contrariamente a quanto si possa pensare, infine, i lavaggi endonasali non sono così efficaci in quanto, non costituendo una cura, servono solo a liberare le vie respiratorie dal muco, ecco perchè non risultano essere consigliati, senza contare l’alto fastidio provocato nel bambino.
A questo proposito, per approfondimenti sul tema, leggete anche Allergie primaverili nei bambini, il Vademecum dell’ospedale Bambino Gesù e come riconoscere e prevenire le allergie primaverili nei bambini.
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