Nonostante le temperature non si siano ancora decise ad innalzarsi la primavera è arrivata e con lei le fastidiose allergie primaverili. Nei mesi compresi tra marzo e giugno, in coincidenza con l’impollinazione di alcune piante, infatti, complice la secchezza del clima e il vento nei bambini allergici ai pollini compaiono sintomi quali sternuti, prurito e occhi arrossati.
Quello che può sembrare un banale raffreddore è in realtà la fastidiosa rinite allergica che dal raffreddore si distingue perchè caratterizzata da sternuti in successione rapida, accompagnati da prurito al naso e lacrimazione, screzioni nasali più liquide, fastidio per la luce, tosse secca e voce rauca.
L’allergia ai pollini si presenta soprattutto in bambini in età scolare e rappresenta spesso un grosso ostacolo al loro desiderio di trascorrere qualche ora all’aria aperta proprio nel periodo dell’anno più indicato per i giochi al parco con i coetanei. Ma cosa possiamo fare per aiutare i nostri piccoli?
Per prima cosa, se si sospetta che il bambino sia allergico ma non se ne ha la certezza è necessario rivolgersi immediatamente al pediatra che, se lo riterrà opportuno, prescriverà la visita allergologica. Quindi, effettuati i test necessari ad individuare gli allergeni responsabili della fastidiosa reazione sarà il medico a indicare la strada da seguire.
In caso di allergia, infatti si può intervenire con la terapia farmacologica a base di antistaminici o cortisone, da somministrare al bambino esclusivamente dietro prescrizione medica, o ricorrere alla terapia vaccinale che richiede però un lungo periodo di somministrazioni per risultare efficace fino in fondo. In ogni caso è opportuno seguire alcune indicazione a scopo preventivo per ridurre al minimo i fastidi.
Non portare i bambini all’aria aperta nelle ore centrali della giornata e nelle giornate particolarmente ventose
Viaggiare in auto con i bambini con i finestrini chiusi
Evitare i luoghi in cui è stata falciata da poco l’erba.
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