Sappiamo già che le allergie sono aumento, soprattutto tra i bambini. Basti pensare che mentre un ventennio fa solo il 7 per cento di essi ne era affetto, oggi la percentuale è salita fino al 25%. Colpa dello stile vita cosiddetto occidentale, spiegano gli esperti, dell’inquinamento ambientale e delle migliori condizioni igieniche (che, paradossalmente, non sempre sono “amiche” del nostro sistema immunitario.
Ma in realtà sono molteplici i fattori che incidono sulla loro insorgenza, anche sociali: sembra infatti che i bambini più allergici siano quelli nati da genitori laureati (!) e in famiglie poco numerose. Sta di fatto che i cambiamenti igienici, ambientali e sociali occosri nell’ultimo ventennio agiscono sul nostro sistema immunitario, che è come impazzito e risponde in maniera abnorme a stimoli di per se stessi innocui.
Gli studiosi sono però a conoscenza dei meccanismi che stanno alla base del fenomeno ed hanno già individuato alcune misure per prevenirlo: non fumare durante la gravidanza, non esporre il neonato al fumo di sigaretta e allattarlo almeno fino a sei mesi di vita. Una buona influenza sembra poi sia esercitata anche dalla dieta della futura mamma: gli acidi grassi polinsaturi, le vitamine D, C ed E e, più in generale, la dieta mediterranea, sembra riducano il rischio che il nascituro sviluppi allergie.
Fondamentale, per la prevenzione, anche la mamma non si stressi in gravidanza e che stia ben lontana dagli agenti inquinanti oltre ad evitare alcuni farmaci: anti-acido, paracetamolo ed antibiotici.
Buone notizie anche dal fronte della cura: diversi studi stanno cercando di capire come è possibile modulare la risposta immunitaria attraverso l’impiego di farmaci specifici. Già provata l’efficacia dei cosiddetti immunomodulatori batterici contro l’asma e dei probiotici. Questi ultimi in particolare si sarebbero rivelati molto efficaci contro l’eczema ma non contro le allergie alimentari.
Appare certo poi che l’intolleranza al lattosio si tiene a bada con il ricorso a formule ipoallergeniche. cert, molto resta ancora da scoprire ma la ricerca promette bene.
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