Allattare al seno è una delle cose più naturali del mondo, almeno questo è quello che ci ripetono medici e ostetriche. Eppure ci sono tantissime donne che non ci riescono: alcune sono poco aiutate, altre in un momento di debolezza e frustrazione non riescono ad attendere serenamente la montata lattea. E non è tutto, spesso s’interrompe l’allattamento perché il bimbo si attacca male creando arrossamento e dolore al capezzolo. Esistono quindi delle posizioni particolarmente comodi?
La risposta è sì e sono diverse. Prima di tutto la mamma deve essere seduta comoda, con la schiena appoggiata. È fondamentale, poi si pensa al bambino. Prendete in mano un seno e spremetelo, a questo punto accostatelo al bambino, la bocca deve coprire il capezzolo intero, quindi anche l’areola e il naso deve essere appoggiato. Non deve prendere il seno in punta, perché rischia di trattarlo come un ciuccio: non riuscirà a mangiare e vi verranno le ragadi.
Esistono poi diverse posizione, oltre a quella tradizionale che tutti abbiamo in mente ma che spesso risulta un po’ complessa le prime volte. Se appoggiate davanti il cuscino per l’allattamento il bambino potrebbe essere accomodato sopra: raggiungerà facilmente il capezzolo. È comoda la posizione palla da rugby, che fa ridere ma l’immagine rende perfettamente. Praticamente il piccolo è tenuto sotto il braccio, proprio come se fosse un pallone. Appoggiatelo sempre su un cuscino per maggior comodità.
Con la mano relativa al braccio corrispondente sostenete la testa del piccolo e avvicinatelo al seno. Con l’altra mano, appoggiate il capezzolo sulla bocca del bambino, che deve avere il viso rivolto verso di voi e le gambe e i piedini sotto al braccio. È sempre consigliabile che il bambino possa guardare la sua mamma negli occhi. È possibile allattare anche da sdraiate, posizione comoda soprattutto di notte. La donna deve stare su un fianco e allattare con il seno più interno, con il braccio appoggiato al materasso tiene il bimbo e con la mano libera, il seno.
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