Accade molto frequentemente che, una volta dato alla luce il proprio bimbo, la mamma non abbia latte a sufficienza per alimentarlo a dovere. Al di la delle diverse cause che ne stanno alla base, la mamma non ha nulla da rimproverarsi o temere in quanto, fortunatamente, la soluzione c’è, e si riconduce all’allattamento misto. L’allattamento misto non è altro che l’abbinamento tra l’allattamento al seno e quello con il biberon, con il latte artificiale, insomma.
L’allattamento misto può avvenire sostanzialmente in due modalità: quella che vede l’alternarsi, durante il giorno, delle poppate al seno e del latte artificiale, e quella che invece vuole che ad ogni poppata il bimbo riceva il latte della mamma e quello artificiale. Ma vediamo, nello specifico, quali sono i vantaggi e gli svantaggi di tale tipologia di allattamento.
Tra i primi risiede sicuramente una maggiore libertà da parte della mamma che potrà così decidere come organizzare le poppate. Potrà delegare il compito di dare il biberon al proprio compagno o ai familiari avendo la possibilità di dedicarsi agli altri impegni nel frattempo. Non solo: essendo il latte artificiale più pesante rispetto a quello materno, il bimbo metterà più tempo a digerirlo con la conseguenza che la distanza tra una poppata e l’altra sarà maggiore.
Tra gli svantaggi, invece, il maggior dispendio economico rispetto al solo allattamento al seno: la spesa aumenta non solo per l’acquisto del latte artificiale, alimento non proprio economico, ma anche di tutta l’attrezzatura necessaria come biberon e sterilizzatore. Il latte artificiale, ancora, per sua composizione può provocare dei disturbi alla salute del piccolo come la comparsa di stitichezza o colichette.
C’è da ricordare come, ove possibile, sia sempre preferibile spingere la mamma a provare prima ad allattare al seno il proprio bambino e solo dopo avere accertato di non avere latte a sufficienza, ricorrere alla poppata con il latte in polvere.
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