Ogni anno circa 13 milioni di neonati, il 10 per cento delle nascite a livello mondiale, vengono al mondo prematuri e rappresentano una sfida sempre maggiore da affrontare per i governi e i sistemi sanitari. Lo studio basato sui dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che almeno un milione di bambini muoiono ogni anno come conseguenza di una nascita pretermine e che questi rappresentano il 28 per cento delle morti neonatali durante il primo mese di vita. Ma ci sono milioni di neonati che sopravvivono e che dovranno affrontare problemi fisici e mentali permanenti come la cecità, difficoltà di apprendimento e malattie respiratorie.
Christopher P. Howson, vice presidente di March of Dimes, una organizzazione non governativa che si occupa della salute delle madri e dei bambini, sostiene
Questo è un tema di grande intensità che affligge nazioni e paesi, indipendentemente dallo status economico e da quanto siano avanzate le loro tecnologie sanitarie; servono più sforzi e nuove risorse per fronteggiare il problema.
Il problema è maggiore ovviamente nei paesi in via di sviluppo, il tasso di parti pretermine è maggiore in Africa dove l’11% dei neonati nasce prima della 37° settimana di gravidanza, ma l’Africa è seguita dagli Stati Uniti e dal Canada dove la percentuale è del 10,6%. Solo negli Stati Uniti c’è stato un aumento dei parti pretermine del 36% negli ultimi 25 anni, questo è dovuto all’età sempre maggiore in cui le donne affrontano le loro gravidanze e alle tecniche di fecondazione assistita che portano a parti plurigemellari. Nella poco onorevole classifica segue l’Asia con il 9.1%, seguita dall’America Latina e i Caraibi (8.1%), Australia e Nuova Zelanda (6.4%) ed Europa (6.2%).
Le nascite premature, oltre che a gravi problemi di salute, comportano anche un aumento delle spese per la sanità pubblica: si stima che negli Stati Uniti i costi per curare i nati prima della trentasettesima settimana ammontino a 26 miliardi di dollari l’anno.
Anche se è importante fare campagne per la prevenzione dei parti prematuri che promuovano il mangiare sano, l’avere abitudini salutiste e fare regolari controlli in gravidanza, il dottor Howson sostiene che è necessario studiare di più le cause dei parti prematuri e sviluppare nuove strade per prevenirli.
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